Cosenza
Una donna morta e dieci camici bianchi a processo. Il pubblico ministero Antonio Tridico ha sigillato la requisitoria dinanzi al tribunale chiedendo la condanna a un anno di reclusione per i professionisti (otto del reparto di psichiatria e due di chirurgia vascolare dell’Annunziata) coinvolti a vario titolo nel caso di Maria Grazia Carofiglio, la paziente deceduta nel 2012 nelle corsie del nosocomio cittadino.
La donna era giunta in pronto soccorso per un malore ma non essendoci posti in terapia intensiva era stata trasferita all’ospedale di Lamezia. Lì rimase dieci giorni in rianimazione prima di passare in medicina. Quindi fu riportata a Cosenza e sistemata in psichiatria. I medici del reparto l’avrebbero sottoposta a una serie d’accertamenti e consulenze per calibrare la terapia. Le ultime analisi, un elettrocardiogramma e una radiografia del torace, sarebbero stati eseguiti la mattina prima del decesso. Le condizioni di salute di Maria Grazia, pur se gravi, non sembravano preoccupanti. La donna era affetta da patologie di tipo organico evidenziate dai controlli ai quali era stata sottoposta.