Cosenza
Da giorni il Tirreno viene strapazzato dal terremoto. Scosse che risalgono dalle viscere del mare e raggiungono la costa compresa tra Amantea e Lamezia. La faglia fratturata è in fondo a una ventina di chilometri di profondità, un ipocentro, dunque, relativamente superficiale secondo gli esperti dell’Istituto di geofisica e vulcanologia di Stato. Ieri per ben tre volte la terra ha tremato in mare aperto (2,8 Richter alle 3.15; 3,4 alle 14.37; e 2,5 alle 14.47) e una anche in contrada San Giorgio, un’area tra San Nicola Arcella e Scalea (2,2 alle 15.37). Giovedì i sismografi avevano rilevato altre sei scosse (d’intensità compresa tra 3.5 e 2.2 Richter) in mare. Nove in due giorni, un mini sciame che interessa un’area storicamente sismica. È lo sbocco a mare della “Stretta catanzarese”, una delle faglie più ballerine in questi ultimi mesi. Ma gli apparati ufficiali non sembrano preoccupati del fenomeno. Tutto sotto controllo per la sala operativa della Protezione civile calabrese. «Abbiamo ricevuto numerose chiamate da parte di cittadini preoccupati per l’attività sismica che sta interessando l’area del tirreno meridionale prospiciente le coste calabresi, a circa 55 chilometri al largo di Amantea». Ansia che s’impasta al desiderio di verità. Il terrore del terremoto che verrà rischia di diventare psicosi. Ma per gli esperti non esiste pericolo imminente.