Ha prima simulato un falso incidente mentre si recava al lavoro. Poi, per infiocchettare il suo “pacco” destinato all’Inail, ha prodotto dichiarazioni fasulle e false autocertificazioni per puntare dritto alla pensione d’invalidità. Una truffa in grande stile completata dall’utilizzo d’un testimone “farlocco”, complice a sua insaputa d’una storia apparentemente tragica. Talmente credibile da permettere all’ennesimo “furbetto” d’intascare in quattro anni la bellezza di 70mila euro.
La pacchia d’un signore cosentino è però finita grazie ai controlli incrociati della Guardia di finanza. I militari agli ordini del colonnello Marco Grazioli, comandante provinciale delle Fiamme gialle, sono infatti riusciti a stanare il falso invalido inchiodandolo alle sue responsabilità. Le verifiche si sono concentrate sugli orari di servizio dichiarati, seccamente smentiti dal datore di lavoro. Lo stesso titolare dell’azienda ha poi messo a disposizione dei detective i documenti che hanno inguaiato il suo dipendente: al falso invalido non era stata rilasciata alcuna autorizzazione a spostarsi col proprio mezzo in orario di lavoro. La mazzata finale è arrivata con le dichiarazioni del presunto testimone oculare: i finanzieri hanno appurato che quella persona non era affatto presente sul luogo dell’incidente e soprattutto nemmeno sapeva che il suo nome era stato usato a sostegno del raggiro.
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