Acri (Cosenza)
Prima un acceso litigio con la sua famiglia. Poi , secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, l’uomo si è recato nell’azienda di famiglia con l’intento di distruggerla. Il mezzo utilizzato un escavatore con il quale ha buttato giù l’intera recinzione della struttura. Il fatto è accaduto ad Acri la notte tra martedì e mercoledì, sulla strada che porta in Sila, a una dozzina di chilometri dall’abitato.
I carabinieri della locale Stazione hanno arrestato Carmine Pedace, 46enne cosentino, residente ad Acri. Minaccia, danneggiamento e porto abusivo di armi e munizioni le accuse.
Alla base dei violenti atteggiamenti messi in atto dall’uomo ci sarebbero forti dissidi con la propria famiglia. Ed è stato proprio a causa di un infuocato litigio che nella serata del 21 l’uomo prima ha minacciato i parenti e poi si è recato sotto il capannone aziendale di famiglia dove, utilizzando un “Caterpillar 315”, ha demolito la recinzione esterna dell'azienda.
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