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Incendiate moto e autovettura d’un dipendente comunale

Incendiate moto e autovettura d’un dipendente comunale

Cassano

Nuovo atto intimidatorio in città. Nella notte fra sabato e domenica sono state incendiate un’auto e uno scooter. È il sesto rogo in meno di quattro mesi e l’ennesimo sinistro messaggio di terrore lanciato alla comunità.

Le fiamme, infatti, continuano a illuminare le notti cassanesi. Ormai si può fare una vera e propria cronistoria degli incendi che, a diverso titolo e professione, hanno interessato dirigenti e dipendenti che hanno a che fare con l’area “Ambiente” del comune di Cassano. Stavolta è toccato a un 45enne operatore ecologico essere svegliato nel cuore della notte e vedere con i propri occhi le lingue di fuoco che distruggevano completamente i due veicoli di famiglia. Il rogo si è sviluppato tra sabato e domenica quando erano circa le 3 del mattino distruggendo sia la Renault Clio che lo scooter Derby di proprietà del netturbino posteggiati come sempre in vico II Amendola, dove l’uomo risiede stabilmente.

La lunga cronaca dei roghi parte, però, da inizio anno. Lo scorso gennaio, infatti, le cose non erano andate diversamente quando un incendio, sempre stando ad una prima ricostruzione dei fatti, nella notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 verso le 2,30 aveva completamente arso e distrutto una Lancia Ypsilon e una Lancia Musa appartenenti alla nuora e al figlio del geometra Francesco Sarubbo, all’epoca funzionario del comune di Cassano e responsabile del settore ambiente, parcheggiate davanti casa in via Puccini nella frazione di Lauropoli. Sarubbo era già stato vittima di un altro rogo, anch’esso probabilmente di natura dolosa, il 4 giugno del 2015 quando le fiamme distrussero, sempre di notte, la sua Fiat Panda. Il quattro febbraio, poi, ignoti, sempre sfruttando i favori delle tenebre, si erano recati alla villetta di via Fiume nella frazione di Lauropoli e avevano dato alle fiamme la Fiat Panda di un uomo di 64 anni, lavoratore lsu/lpu in forza alla pianta organica del comune di Cassano. L’ultimo episodio di cronaca, prima della scorsa nottata, risaliva invece al 9 marzo. Proprio nel giorno in cui la commissione d’accesso antimafia iniziava il suo lavoro nel Palazzo di città, nella notte si era registrato il quarto atto criminale dall’inizio dell’anno. Ignoti, nel cambio di giorno tra mercoledì 8 e giovedì 9, si erano introdotti nell’autoparco comunale dando alle fiamme un compattatore seminuovo da utilizzare per la raccolta della spazzatura. Ieri mattina la nuova scoperta che ha scosso la popolazione cittadina mentre si festeggiavano cresime e comunioni.

Sulla vicenda indagano i militari della Tenenza di Cassano agli ordini del tenente Michele Fiorenzo Dileo. A coordinare le indagini il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla.

Anche in questo caso, il rogo è di natura dolosa. L’ennesimo dramma vissuto senza apparentemente un perché ma che conferma ancora una volta qualche stranezza intorno al settore “Ambiente” cittadino. Stessa tecnica, rispetto agli atti intimidatori dei mesi scorsi, pare sia stata usata dagli attentatori.

Le indagini continuano e, soprattutto, potrebbero esserci collegamenti con la presenza in città della Commissione di accesso agli atti nominata il 6 marzo dal Ministro dell’Interno Marco Minniti per tramite del prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, per verificare se ci possano essere eventuali infiltrazioni mafiose all’interno dei comuni di Cassano e Corigliano.

Comunque sia, riguardo all’ultima intimidazione, nessuna pista rimane al momento esclusa. Sull’esito delle indagini condotte dagli investigatori dell’Arma con grande riserbo, se ne saprà di più nei prossimi giorni.

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