Quando sembrava che la discussione sulla città unica andasse scemando, ecco l’impulso, questa volta proveniente dal capoluogo bruzio.
La giunta comunale, in pratica, ieri ha approvato la delibera per la costituzione del nuovo comune. Quello della fusione è un tema sempre attuale. L’argomento ha attraversato varie amministrazioni, suscitando un certo interesse tanto sulla sponda del Crati quanto su quella del Campagnano. Questi agglomerati urbani, se messi insieme, andrebbero a formare una popolazione di oltre 100mila abitanti, diventando una delle più vaste aree della Calabria, con delle ricadute assolutamente positive per il territorio. Negli ultimi tempi la macchina organizzativa si è riattivata. Associazioni e movimenti politico-culturali hanno stimolato il dibattito attraverso l’organizzazione di convegni e incontri, ma prim’ancora ci hanno pensato i sindaci dei rispettivi Comuni interessati all’idea di fusione, cioè Cosenza e Rende a pigiare sull’acceleratore, lasciando la porta aperta ad altre realtà viciniori.
Mario Occhiuto e Marcello Manna (pure il sindaco di Castrolibero, Giovanni Greco, era stato coinvolto nella trattativa), più volte si sono seduti intorno allo stesso tavolo per stabilire insieme l’indirizzo da seguire. Poi la pratica si è un tantino arenata, per riprendere in modo vigoroso nelle scorse settimane. Manna e Occhiuto, soprattutto, hanno continuato a dialogare supportati dal parere tecnico dei segretari comunali di entrambi i Municipi.
Il confronto, ad ogni modo, si è sviluppato innanzitutto sull’accorpamento di taluni servizi, ad iniziare dal trasporto pubblico e dai rifiuti, ritenuti necessari e propedeutici a una programmazione più ad ampio respiro, la quale conduca, in seguito, alla nascita della città unica. Ebbene, ieri, appunto, l’esecutivo locale, presieduto dall’inquilino di Palazzo dei Bruzi, Mario Occhiuto, ha approvato la delibera sulla città unica, pronta per essere sottoposta, a breve, all’attenzione del civico consesso.
«Una firma importante che resterà nella storia», ha detto Occhiuto a termine della riunione. Sottolineando: «Oggi abbiamo approvato un documento che segnerà il futuro di questo territorio». L’iter amministrativo ha avuto di recente nuovo impulso, appunto, grazie ai numerosi incontri tra i primi cittadini di Cosenza e Rende. «Non è più procrastinabile – si legge nella proposta siglata dalla giunta – l’effettivo processo di unificazione territoriale tra i Comuni di Cosenza e Rende, per superare, finalmente, i confini tracciati secoli or sono e non più riconosciuti tali dalle decine di migliaia di cittadini che quotidianamente fruiscono del territorio dell’area urbana come un unicum indistinto che offre lavoro, commercio, sanità, cultura, attività produttive, ricreative, sociali ed assistenziali e via dicendo.
Il progetto di semplificazione istituzionale potrà portare ad un miglioramento dei livelli di efficienza e di efficacia della complessiva azione amministrativa, ad una riduzione della spesa pubblica, grazie alle relative “economie di scala”, nonché ad una valorizzazione del personale dipendente delle due amministrazioni locali coinvolte. Elemento di non poco conto, inoltre, è che le finalità della fusione vanno oltre la mera realizzazione di un unico centro di governo di una significativa porzione di territorio della Valle del Crati».
La delibera di ieri, che sarà adottata anche dalla Giunta municipale di Rende, verrà sottoposta a referendum consultivo popolare obbligatorio, secondo le leggi vigenti, referendum che si svolgerà in entrambi i territori comunali interessati, mediante indizione da parte della Regione Calabria.
Occorre tuttavia precisare che per tale referendum la legge prevede la maggioranza dei voti validamente espressi. La denominazione del nuovo Comune che nascerà dalla fusione sarà quella di “Cosenza”.