I numeri relativi alla mercificazione del corpo femminile esposto come carne al macello sulla Statale 106, nel territorio di Corigliano, sono impressionanti. Un fenomeno che, nonostante le numerose operazioni condotte dalle forze dell’ordine, presenta cifre da brivido.
In primis l’età delle ragazze schiavizzate, sempre più giovani tra i 16 e i 25 anni, il “listino prezzi” bassissimo anche cinque euro per una prestazione, il numero delle ragazze presenti solo nel comune di Corigliano oltre una quarantina, il “giro d’affari” invece che cresce a dismisura e ingrossa le tasche della criminalità organizzata. I controlli sullo stato di salute delle lucciole sono naturalmente pari a zero. Non si osa pensare ciò che avviene sul piano della prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili. Escludere la prostituzione da alcuni luoghi pubblici si può ed è la lotta che le amministrazioni come quelle di Corigliano fanno giornalmente nonostante gli strumenti legislativi scarsi in materia. Come è noto costituisce reato solo lo sfruttamento della prostituzione. Le amministrazioni comunali, come quella di Corigliano, hanno la possibilità di applicare delle sanzioni amministrative sia alla prostituta che al cliente. È una sanzione amministrativa di competenza locale, esattamente come avviene ad esempio per un divieto di sosta, che deve essere fatta rispettare dalla Polizia Municipale così come dalle altre forze dell’ordine. Le leggi in materia sono tutte indirizzate a “scoraggiare” la domanda punendo il cliente. Naturalmente in caso di minorenni la questione sfocia nel penale. Quello che oggi manca sul territorio della Sibaritide, dove la prostituzione per strada da anni rappresenta un vero e proprio business della criminalità organizzata, sono gli interventi di recupero delle prostitute quasi tutte schiave e costrette alla condizione di prostitute. L’ultima operazione delle forze dell’ordine risale alla scorsa settimana. La Polizia di Stato su direttiva del questore Giancarlo Conticchio dopo una serie di controlli ha fermato tre giovani donne di nazionalità bulgara, che avevano adescato ai bordi della Statale due uomini alla guida delle proprie autovetture. «La Polizia ha così dato corso a quanto stabilito nell'ordinanza del sindaco Geraci spiegano dalla questura. Alle tre donne ed ai due uomini è stato elevato il verbale di sanzione amministrativa di 500 euro ciascuno e sequestrate le automobili. Come è noto l’ordinanza emessa nel 2013 dal sindaco Giuseppe Geraci prevede “il divieto di tenere comportamenti ed atteggiamenti indecorosi ed indecenti preordinati ad indurre alla domanda di prestazioni sessuali a pagamento, causando altresì interferenza con il regolare svolgimento della circolazione stradale». Il sindaco Giuseppe Geraci sull’argomento ha manifestato gratitudine per l’operazione condotta dagli uomini di Conticchio ed ha aggiunto: «Tra il disordine generale, il non rispetto delle regole del corretto vivere civile, la commissione di delitti di varia natura, il grande presidio di legalità che è il Commissariato Polizia di Stato diviene fulcro e baluardo a difesa dell'alto valore che è la legalità».
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