Trasportavano un grosso panetto di oltre un chilogrammo di cocaina all’interno di un’auto di grossa cilindrata diretta verso la provinciale 123 in località “Acquafabbricata”, non lontano dal confine con il territorio di San Marco Argentano. I due – Roberto Presta e Mario Sollazzo – personaggi già noti della galassia criminale locale erano evidentemente ignari che, intorno alle 13 di ieri, ci fosse un posto di blocco dei militari dell’Arma della Stazione di Roggiano Gravina. L’alt intimato dai carabinieri, guidati dal luogotenente Stanislao Porchia, non li lasciava però tranquilli tant’è che mostravano, sin da subito, un atteggiamento guardingo e diffidente che faceva ovviamente scattare i sospetti dei militari operanti. Gli uomini della Benemerita, conoscendo i due nelle persone di Roberto Presta – cugino del più noto Franco Presta, considerato elemento di spicco della cosca di ’ndrangheta “Lanzino” di Cosenza, attualmente detenuto – nonché di Mario Sollazzo, proprietario e conducente della Mercedes classe B sulla quale viaggiavano, sono passati alle vie di fatto procedendo ad una perquisizione veicolare e personale. Il controllo permetteva ai militari, intervenuti sul posto insieme ai colleghi del Norm di San Marco Argentano, di rinvenire occultato sotto il sedile anteriore del lato passeggero un involucro in cellophane contenente tutta quella cocaina pronta per essere immessa sul mercato illegale. La polvere bianca, il cui peso complessivo superava il chilogrammo, è stata prontamente sottoposta a sequestro unitamente all’autovettura. Gli arrestati, una volta espletate le formalità di rito, per come disposto dall’autorità giudiziaria di Cosenza guidata dal procuratore capo Mario Spagnuolo, venivano condotti presso la casa circondariale del capoluogo di provincia.
Due arresti eccellenti, dunque, quelli portati a termine dagli uomini della Compagnia dei carabinieri coordinata dal capitano Giuseppe Abrescia che ha stroncato, oltretutto, il possibile smercio della “coca” rinvenuta. Un’operazione importante eseguita nell’ambito dei sempre più frequenti controlli del territorio finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati specie in materia di stupefacenti che portato all’estro dei due noti pregiudicati roggianesi.