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Una macchia di sangue sull’auto di Bergamini

Una macchia di sangue sull’auto di Bergamini

Il mistero insoluto. L’incidente probatorio richiesto per riesumare la salma di Denis Bergamini segnerà un definitivo punto di svolta in questa tragica vicenda che si trascina dalla sera del 18 novembre 1989. Il fascicolo d’indagine relativo alla morte del centrocampista del Cosenza calcio è stato riaperto su sollecitazione del procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. La famiglia del calciatore, rappresentata dall’avvocato Fabio Anselmo, ha molto insistito perchè il caso venisse di nuovo preso in esame dalla magistratura inquirente. E così l’ex fidanzata di Bergamini, Isabella Internò, si ritrova per la terza volta a dover affrontare una inchiesta. La donna, che ha sempre riferito che l’atleta si tolse la vita lanciandosi sotto un camion che procedeva sulla Statale 106 ionica, è indagata per concorso in omicidio. Il suo legale, l’avvocato Angelo Pugliese, ha nominato dei consulenti di parte che parteciperanno alle analisi medico-scientifiche disposte dal Gip.

Ma quali sono i passaggi essenziali su cui occorrerà definitivamente fare chiarezza? Il procuratore Facciolla ha indicato una serie di elementi. Il primo. Esaminare i resti del calciatore dal giugulo alle gambe a strati sottili con ricostruzioni in sagittale e coronale al fine di accertare le effettive lesioni scheletriche riportate dalla vittima al momento del sinistro. Il secondo. Prelevare i capelli dalla salma ed eventualmente, se conservato, il midollo osseo per eseguire un esame tossicologico alla ricerca di tracce di farmaci o di droghe. Il terzo. Acquisire i blocchetti con i vari frammenti di organi, all’epoca del fatto ritualmente prelevati ed esaminati, per accertare con l’ausilio di modernissime tecniche di laboratorio la vitalità o meno delle lesioni riscontrate all’atto dell’esecuzione della unica e sola autopsia svolta dal professore Avato. Il quarto. Verificare l’eventuale presenza di tracce biologiche residue sulle scarpe della vittima, sulla moquette posizionata posteriormente ai due sedili dell’autovettura di Bergamini ed, in caso positivo, procedere all’analisi del dna. Il quinto. Accertare se il profilo genetico dell’individuo di sesso femminile isolato dal Ris di Messina nelle precedenti indagini attraverso una traccia ematica rinvenuta sulla moquette della vettura del calciatore, provenga dall’indagata Isabella Internò. La piccola macchia di sangue era stata individuata in corrispondenza del sedile anteriore destro della Maserati con la quale, la sera del fatto, Bergamini e la Internò raggiunsero l’area di Roseto Capo Spulico dove il centrocampista venne poi trovato cadavere.

L’avvocato Pugliese, difensore della donna indagata, ha chiesto al Gip Teresa Riggio di nominare dei consulenti che non siano né di Cosenza, né di Ferrara (città d’origine della vittima) e che non abbiano legami con i precedenti periti. Con la Internò ex fidanzata di Bergamini, risulta indagato per favoreggiamento l’autista rosarnese Raffaele Pisano che guidava il camion sotto il quale finì l’atleta in quella piovosa sera di autunno di ventotto anni addietro. Il gip di Castrovillari, Anna Maria Grimaldi, nel novembre del 2015, aveva archiviato l’altra inchiesta riavviata dalla procura del Pollino ritenendo che non vi fossero elementi tali da far ipotizzare la consumazione di un delitto. Due anni dopo Eugenio Facciolla ha chiesto e ottenuto di riaprire il caso.

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