Lacrime, sgomento ed angoscia nella cerimonia di addio a Giovanni e Mariagrazia. A tre giorni dall’omicidio-suicidio, si sono svolti, ieri pomeriggio, nel Duomo della Madonna della Serra, nel cuore del centro storico montaltese, i funerali congiunti dei coniugi Giovanni Petrasso, 53 anni e Mariagrazia Russo, 48 anni, carnefice e vittima dell’omicidio-suicidio dello scorso giovedì, a Montalto Scalo. Una chiesa gremita di parenti, amici, conoscenti e anche di tanti montaltesi, scossi dalla tragedia familiare di via Volta, che hanno voluto dare l’ultimo saluto ad una coppia conosciuta, amata e stimata da molti. Cosa sia successo quella tragica mattina nella villetta bianca, cosa abbia fatto scattare il raptus omicida in Giovanni Petrasso, da indurlo a fare fuoco contro la moglie e poi a sua volta spararsi, uccidendosi, è stato messo da parte dal ricordo che si è voluto dedicare ai due coniugi durante la cerimonia funebre. La santa messa è stata concelebrata da padre Battista Magurno e da Padre Gerardo Naranjo Silva. Un compito difficile quello dei due parroci, i quali hanno accolto le due bare nella chiesa, davanti alle tante persone in lacrime, ai figli Francesco ed Alessia, e a tutti i famigliari distrutti dall’efferato dramma. Le due casse, ricoperte di fiori, ai piedi dell’altare, l’una a fianco all’altra, a testimoniare l’unione di un amore, apparentemente tranquillo, che mai avrebbe lasciato presagire che sarebbe finito nel sangue. Una celebrazione veloce, durante la quale, a tratti, l’angoscia e il silenzio della vasta chiesa erano persino pesanti. Un silenzio rotto solo dalle preghiere e dai singhiozzi dei pianti. Poi, la voce di Padre Gerardo, che nella sua omelia, breve e concisa, ha invitato al silenzio e a stringersi attorno ai familiari, sottolineando come «la morte è come una cascata violenta che ci arriva addosso trovandoci sempre impreparati».
Momento suggestivo e commovente è stato quando il figlio della coppia, Francesco, è voluto salire sull’altare per ricordare il padre e la madre. Ha esortato all’unione, alla pace, perché questo è l’insegnamento datogli dai suoi genitori. Volto segnato dal dolore, ma con coraggio e grande forza d’animo, Francesco ha, poi, continuato a ricordare l’uomo per bene che era suo padre e la donna modello che era sua madre.
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