Sono state distrutte dalle fiamme le auto di due cittadini di origine senegalese. Gli inquirenti indagano a trecentosessanta gradi per fare piena luce sull’accaduto. Ci sarebbero una seie di elementi che potrebbero far pensare che il rogo possa essere d’origine dolosa. Per questo sono in corso ulteriori accertamenti che dovrebbero servire a chiarire l’esatta origine delle fiamme. Ancora una volta, dunque, in città a salire agli onori della cronaca sono gli incendi di automobili.
Stavolta è toccato a due cittadini dell’Africa occidentale vedere andare in fumo le loro vetture. Gli inquirenti in ogni caso non escludono che la Fiat Tempra e la Ford Mondeo, due veicoli modello station vagon datati, potrebbero aver preso fuoco a causa del caldo e dell’eccessivo carico presente all’interno degli abitacoli. Le vetture dei due venditori ambulanti erano parcheggiate tra Marina di Sibari e Millepini, in contrada Bruscate, vicino al canale “Vena morta” e verso mezzogiorno sono state completamente distrutte da un rogo che in pochi minuti le ha carbonizzate rendendo vano ogni tentativo di spegnere le fiamme. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della Tenenza di Cassano agli ordini del Tenente Michele Fiorenzo Dileo. A coordinare le indagini è l’ufficio del Procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla. Gli inquirenti indagano anche sul rogo che nella notte tra sabato e domenica ha distrutto il fuoristrada di un ex carabiniere in pensione. Ignoti hanno dato alle fiamme un suv Hyundai Galloper, parzialmente incendiato soltanto grazie al tempestivo intervento del proprietario.
Dai primi rilievi effettuati sul posto dalle forze dell’ordine pare che lo sviluppo dell’incendio sia di natura accidentale ma le indagini proseguono in tutte le direzioni perché il rogo potrebbe essere legato all’attività di venditori ambulanti svolta dai due africani in particolare nei mesi estivi. Resta da chiarire, ad esempio, se le due auto abbiano preso fuoco contemporaneamente.