Cosenza

Lunedì 25 Novembre 2024

Auto precipita nella scarpata, muore a 67 anni

Auto precipita nella scarpata, muore a 67 anni

La strada sembra restringersi all’improvviso in mezzo a quel pezzo di Cosenza antica che rimane appeso alla gobba del colle Pancrazio. Nella notte tra ieri e sabato, l’ennesima notte rovente di luglio, un’auto è finita in fondo alla scarpata che si spalanca proprio lungo i margini di quella strada. La gente è uscita di casa subito dopo aver sentito forse la frenata e il botto. In fondo a quel burrone si scorge appena una Renault Clio ridotta a un ammasso di ferraglia che fa impressione solo a guardarla.

Il lamento delle sirene, che di notte fa ancora più impressione, riempie i vicoli che si intrecciano attorno alla collina. I vigili del fuoco raggiungono in fretta l’auto. Poco distante c’è il cadavere di una donna. Lei si chiamava Rosaria Falco, 67 anni, originaria di Acri e da tempo residente proprio a Cosenza. Sembra sia morta sul colpo. Sono stati i sanitari del “118” a constatarne il decesso. La donna viaggiava di notte alla guida dell’utilitaria su corso Vittorio Emanuele, la strada panoramica che porta al quartiere di Portapiana.

All’improvviso, il veicolo è finito fuoristrada scomparendo nella scarpata. Una circostanza da verificare, naturalmente.

C’è voluto del tempo per raggiungere quel groviglio di lamiere accartocciate. Il decesso di Rosaria potrebbe essere stato immediato. Forse, la donna è morta subito dopo essere stata sbalzata fuori dall’abitacolo della vettura in caduta libera. La Polstrada ha impiegato ore per i rilievi planimetrici e fotografici dell’incidente. Gli agenti hanno annotato ogni indizio, ogni particolare ritenuto utile.

Le prime indagini non chiariscono, però, la dinamica della sciagura: rilievi e testimonianze serviranno a fissare la trama dell’incidente. Per adesso ci sono solo le ipotesi degli esperti. Ecco, appunto, ipotesi. Supposizioni e ricostruzioni ancora incerte in attesa dei primi dati che verranno forniti incrociando gli accertamenti con gli esiti scientifici che verranno disposti dalla Procura guidata da Mario Spagnuolo.

Non ci sono elementi già cristallizzati sui quali impalcare le indagini ma solo sospetti. Ipotesi di come possa essere andata, di notte, su quella strada buia. Forse, Rosaria, per cause da accertare, potrebbe aver perso il controllo della sua vettura che per un diabolico scherzo del destino sarebbe finita fuori dalla sede stradale attraversando l’unico punto fragile presente sulla carreggiata e non protetto adeguatamente dalle barriere. Ed è rotolata in fondo alla scarpata per alcune decine di metri.

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