Cosenza

Sabato 23 Novembre 2024

La costa tirrenica cosentina si lecca le ferite dell’erosione

La costa tirrenica cosentina si lecca le ferite dell’erosione

Il Tirreno cosentino si lecca le ferite dopo i danni della prima mareggiata. Anno dopo anno la spiaggia si riduce e di conseguenza riduce al minimo le possibilità di resistenza di arterie, lungomari e abitazioni. Un fenomeno che interessa buona parte della costa. A San Lucido in alcuni punti l’arenile è pressoché scomparso e Fuscaldo sta diventando il centro limitrofo. Le protezioni non hanno retto l’urto a Messinette nei giorni scorsi: migliaia di euro ancora una volta gettati a mare.

È questa del resto la situazione che interessa anche Guardia Piemontese, Acquappesa, Cetraro, Cittadella del Capo di Bonifati. Anche se a breve dovrebbero essere avviati quei lavori di protezione organica che potrebbero in alcuni punti ridurre il rischio. A Tortora le minacce maggiori sono per l’abitato (a sud del fiume Noce) che ha subito danni a seguito dell’arretramento della battigia (dal 1985 al 1998) anche se a seguito di radenti e rinascimento artificiale la linea di costa si presenta oggi mediamente stabile. La situazioni migliora a Praia a Mare, San Nicola Arcella, Scalea, Santa Maria del Cedro e Grisolia.

L’evoluzione costiera cambia da Diamante in giù. Nella città del peperoncino a rischio il lungomare nord. A Belvedere sotto attenzione l’abitato di La Praia (la battigia arretra mediamente di 10 metri) e Capo Tirone, lungomare e linea ferrata (località Litterata) e strutture turistiche. A La Praia è atteso un intervento organico della regione. Si attende invece per le altre zone. A Sangineto non vi sono sostanziali modifiche anche se l’arretramento rispetto alla linea di riva dal 1958 è da 50 a 100 metri.

A Bonifati (a parte località Sparvasile che è avanzata di 15 metri) vi è un arretramento medio dai 15 ai 45 metri. A Cetraro il porto ha causato una arretramento della battigia contrastato poi da opere di difesa del litorale. Acquappesa, Guardia Piemontese e Fuscaldo sono forse i tre centri del medio Tirreno dove l’arretramento è stato più accentuato, rispettivamente di 40, 50 e 100 metri. Qua le opere di protezione hanno poco aiutato. A Paola invece le celle (le famose T) sono state provvidenziali e solo la linea a Nord dove è scomparsa la spiaggia è minacciata. Migliora la situazione invece a Falconara Albanese e Fiumefreddo, mentre a Longobardi il cedimento delle scogliere antistanti al lungomare ha più volte messo in pericolo il tratto a sud e la linea ferrata. Infine mentre migliora la situazione a Belmonte mentre ad Amantea ci sono situazioni di alto rischio in alcuni punti per la SS18.

leggi l'articolo completo