"Nel primo pomeriggio di ieri alcuni detenuti del reparto 'Alta sicurezza' della casa circondariale di Cosenza hanno aggredito un assistente della Polizia penitenziaria in servizio nella sezione detentiva, che è dovuto ricorrere alle cure dei sanitari del pronto soccorso, i quali lo hanno dimesso con prognosi clinica di 15 giorni". A renderlo noto, con un comunicato, é Giovanni Battista Durante, del sindacato Sappe.
"Chiediamo che sull'accaduto, che è oggetto di accertamenti da parte del personale della Polizia penitenziaria - aggiunge Durante - l'Amministrazione assuma provvedimenti disciplinari adeguati nei confronti dei detenuti, fermo restando le valutazioni di carattere penale, di competenza dell'autorità giudiziaria. All'assistente, vittima dell'aggressione, va la vicinanza e la solidarietà del Sappe. La casa circondariale di Cosenza, che da mesi è priva del Comandante del Reparto titolare, al 30 settembre scorso, a fronte di una capienza di 218 posti, ospitava 241 detenuti di cui 44 stranieri, mentre il personale in servizio non è sufficiente, poichè risultano effettivamente presenti solo circa 115 unità.
La carenza di uomini, mezzi e risorse interessa tutte le strutture della Calabria e nonostante ciò, l'amministrazione penitenziaria, in questi anni, ha aperto nuovi reparti detentivi, come a Catanzaro e Rossano (reparto dedicato agli AS2, detenuti per reati di terrorismo); nuovi istituti, come ad Arghillà e Laureana di Borrello, ed ha aumentato i posti detentivi ma non il personale di polizia penitenziaria. In Calabria, cosa di non poco conto, ci sono circa 950 detenuti appartenenti al circuito Alta sicurezza, i quali necessitano di maggiori controlli e spostamenti in diversi istituti, a causa dei tanti processi cui sono imputati".
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