Fantasia criminale. Spregiudicata, sprezzante, a volte ben oltre i limiti tracciati da opere letterarie o cinematografiche che proprio sul lato oscuro rappresentato dalla malavita hanno fatto le loro fortune. E per un film o un libro “noir” che si rispetti, è anche e soprattutto la location ad essere un decisivo aspetto della storia. Figuriamoci, dunque, che ispirazione possa essere per un autore una rapina commessa all’interno di una clinica psichiatrica da banditi per giunta travestiti da infermieri.
Dato che spesso e volentieri è la realtà a superare la fantasia, è esattamente questo lo scenario in cui s’è consumato l’audace “raid” messo a segno ieri a Paterno Calabro, a pochi chilometri da Cosenza, da due banditi che con molta probabilità hanno agito a colpo sicuro. La location è Borgo dei Mastri un noto centro d’assistenza e riabilitazione privato dedicato ai malati psichici, esseri umani alle prese coi demoni della mente che in quel luogo trovano cure adeguate ai loro gravissimi problemi. Al loro fianco, oltre a professionisti sanitari specializzati, ci sono naturalmente dipendenti amministrativi, incaricati di mantenere in ordine contabilità e il resto della documentazione indispensabile per una clinica. Una sede nella quale non può mancare del denaro.
Quest’ultimo aspetto era quasi sicuramente ben noto ai due rapinatori che, indossando i camici bianchi, si sono intrufolati nel pomeriggio di ieri all’interno della struttura. Passati inosservati in mezzo a infermieri e medici vestiti come loro, la coppia di malviventi ha deciso di svelare il vero motivo della “visita” davanti a chi aveva l’opportunità di condurli al bottino. Sfoderate due pistole minacciosamente puntate contro lo spaventato dipendente di Borgo dei Mastri, i rapinatori hanno intimato di aprire immediatamente la cassaforte. Senza esitazioni o movimenti bruschi che gli sarebbero potuti costare molto caro. L’uomo ha obbedito, e non avrebbe potuto fare altrimenti, inserendo la combinazione e consegnando tutto il denaro custodito nel forziere in quel momento. Una somma cospicua, all’incirca 40mila euro, che i due banditi hanno intascato dandosi subito dopo alla fuga.
Compreso che i delinquenti se n’erano effettivamente andati, è così scattato l’allarme. Sul posto sono così giunti i carabinieri in forza al comando provinciale, militari agli ordini del neo comandante Piero Sutera. I detective dell’Arma hanno quindi avviato tutte le attività tecniche per ricostruire la rapina nei minimi dettagli e dare un nome e un volto agli autori del “colpo”. Il primo obbligato passaggio è stato ascoltare la versione del dipendente della clinica psichiatrica, l’unico ad aver avuto direttamente a che fare coi banditi. Al setaccio degl’investigatori ci sono pure eventuali immagini catturate da qualche telecamera di videosorveglianza presente in zona, occhi elettronici che potrebbero dare una spinta ad indagini che si presentano tutt’altro che semplici. Chi ha agito sapeva dove andare e a chi rivolgersi. Una rapina quindi studiata nei minimi dettagli. A un passo da tante persone che quotidianamente lottano con schizofrenia e altre malattie invalidanti.
È caccia aperta ai due banditi travestiti da infermieri che ieri hanno rapinato la clinica Borgo dei Mastri, noto centro specializzato nella cura e riabilitazione dei malati psichici a pochi chilometri da Cosenza. Il “colpo” è stato messo a segno molto probabilmente da qualcuno che conosceva molto bene il suo obiettivo: i due sono andati infatti a colpo sicuro, prima passando inosservati grazie al loro escamotage, poi rivolgendosi direttamente a chi era in grado di aprire la cassaforte della casa di cura. Entrambi erano tra l’altro armati di pistola.