La storia di un medico morto in corsia riaccende i riflettori sulla sanità che affonda nel Sud del Sud dell’Italia. Una sanità che non è più in grado di garantire i diritti più elementari ai cittadini e nemmeno di tutelare i suoi stessi servitori. Una sanità che in Calabria, tra riordini e razionalizzazione della spesa, ha perduto ospedali, posti letto, medici e infermieri. E ha perso pure la speranza di risollevarsi.
L’ultima trama assurda è dentro lo studio del professor Vincenzo Pascali, ordinario di Medicina legale all’Univerisità cattolica di Roma. Un dossier che inchioderebbe alle proprie responsabilità i colleghi del paziente spirato in mezzo agli ospedali di Paola e Cosenza.
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