Un pomeriggio di ordinaria follia a Schiavonea. Cosimo Sisto, settantaseienne coriglianese, ha sparato al figlio Francesco e alla nuora, Mina Gargiullo, barricandosi poi in casa. L’anziano si è consegnato arrendendosi ai carabinieri soltanto qualche ora dopo confessando anche il duplice tentato omicidio. Il ferimento, secondo quanto è emerso dalle prime indagini della Procura di Castrovillari, sarebbe avvenuto al culmine di una lite per dissidi familiari. Ma la dinamica rimane complessa e piena di punti oscuri. Oltre ai colpi sparati verso le due persone, ci sarebbero altri fori all’esterno della porta di casa dove l’anziano vive con la moglie. Il capo dei pubblici ministeri del Pollino, Eugenio Facciolla, è al lavoro per sciogliere dubbi e incongruenze. Dubbi anche sul movente che avrebbe portato l’uomo al folle gesto nei confronti dei congiunti.
Stando ad una prima ricostruzione dei fatti, erano circa le due di ieri pomeriggio quando una serie di spari ha squarciato il silenzio in via Zara, una delle bretelle che si snodano nel cuore di Schiavonea e sbucano su viale Salerno. I detective avrebbero poi accertato che i colpi provenivano dal condominio abitato dai Sisto, la famiglia che gestisce l’omonimo panificio distante soltanto qualche centinaio di metri dall’abitazione.