Aveva nello zainetto venticinque mattonelle di hascisc Fabio Laratta, di quarantadue anni, arrestato, l’altro ieri, nei pressi dello svincolo per Laurignano, dai carabinieri della Compagnia cittadina diretti dal capitano Jacopo Passaquieti.
Guidava una moto rumorosa, Fabio Laratta. Dallo scarico di quell’enduro – fermata da una pattuglia del Nucleo radiomobile prima che imboccasse il ponte Mancini – veniva fuori un sound abbastanza singolare. Quel rombo spaccava alla grande: sembrava una moto da competizione, una di quelle che solcano piste sterrate, quella che il quarantaduenne cavalcava, in città, con una certa disinvoltura. Alla vista dei carabinieri ha messo il motore a minimo sperando di passare inosservato e, si presume pure, d’uscire indenne da quel posto di controllo. La speranza, però, è durata un soffio. I militari dell’Arma non hanno esitato, un attimo, ad alzare la paletta e intimare l’alt. Anche perché a quella moto non mancava solo il silenziatore ma anche la targa. Una roba tutt’altro che secondaria.
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