Operava come associazione sportiva dilettantistica ma di fatto svolgeva un'attività commerciale con un ingente volume d'affari e impiego di manodopera in nero. La Guardia di Finanza del Comando provinciale di
Cosenza, attraverso una verifica fiscale, che ha svelato l'omessa dichiarazione di ricavi per 200 mila euro, da parte di una struttura turistica che, figurando come ente no profit, gestiva uno stabilimento balneare d'élite.
La struttura godeva indebitamente delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa di settore fornendo servizi ad una clientela nazionale e internazionale. Il lido era dotato anche di un ristorante con pietanze a base di astice e ostriche e disponeva di una ricercata carta dei vini. Le finalità non lucrative e la partecipazione degli associati, in molti casi anch'essi veri e propri clienti ignari del loro ruolo fittizio all'interno dell'associazione, erano solo riportate formalmente nello statuto dell'Ente per beneficiare di un regime tributario di favore.
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