L’Anpi provinciale di Cosenza ha celebrato la festa della Repubblica consegnando una targa a "l'unico partigiano vivente della Provincia di Cosenza, un "giovanotto" di 97 anni", come dice il presidente provinciale Anpi Cosenza, Maria Pina Iannuzzi. Si chiama Antonio Annunziato Garofalo, classe 1921, nome di battaglia "Binda". Oltre ad aver combattuto in Russia nel secondo conflitto mondiale, ha fatto parte delle formazioni partigiane combattendo per la Resistenza. Oggi era emozionatissimo, quando il Prefetto Giancarlo Tomao gli ha stretto la mano.
Nativo di Aprigliano, a pochi chilometri da Cosenza, Antonio Annunziato Garofalo, oggi amato bisnonno, è il più anziano partigiano vivente di tutta la provincia di Cosenza e tra i più longevi dell’intero paese. Totonno, come da sempre è chiamato, appena 19enne, fu chiamato alle armi e dovette partire per la guerra. Era il 1940. Fu arruolato con il battaglione mortai del Corpo di armata Roma ed avviato al deposito "81 reggimento fanteria" il 10 gennaio del 1941. Giunto in territorio dichiarato di guerra, partì per la Russia il 17 luglio del 1941 nell’81 reggimento fanteria Roma con il corpo di spedizione italiana CSIR del Regio Esercito. Ha sopportato la fame e il gelido inverno russo, camminando nella neve con le scarpe rotte e combattendo con un equipaggiamento assolutamente inadeguato.
E prendendo parte alla battaglia di Stalin sul fiume Dohn occupato dai russi. Eppure è riuscito a ritornare a casa, approdando nella formazione partigiana 20 Garibaldi in Piemonte (Lanzo Torinese) dove ha assunto la qualifica gerarchica di partigiano combattente. I ricordi di "Binda" sono sempre lucidi e ricchi di particolari quando racconta che furono decine di migliaia i partigiani meridionali che parteciparono alla liberazione dell’Italia dal fascismo e dall’occupazione nazista. "Se avevo paura? Sono entrato nella resistenza forse con l’incoscienza di un giovane, - dice l'anziano patriota - ma con una volontà di ferro, per la pace e la libertà".