Si può morire a settant’anni facendo lavori in casa. È proprio quello che è successo ieri mattina a Novellino Moliterni, pensionato di Canna. Una tragica fatalità quella che ha riservato per lui il destino e che gli è costata la vita quand’era ormai in pensione. Stando a quanto ricostruito ieri pomeriggio dai carabinieri della stazione di Rocca Imperiale - coordinati dal capitano Cesare Calascibetta - il settantenne del posto sarebbe morto a seguito di una caduta dalla scala nella sua casa a Canna centro in rione Umberto primo. Una vera e propria disgrazia.
Erano circa le 13 e Novellino, coadiuvato dalla consorte, stava eseguendo una serie di piccoli lavori lavori in casa quando, forse a causa di un capogiro o di un piede messo male, complici i riflessi lenti dovuti all’età, ha perso stabilità sulla scala ed è caduto battendo il capo a terra. A quel punto, dopo l’incidente, la moglie ha subito avvisato i carabinieri che sono arrivati sul posto insieme al medico e i sanitari del pronto soccorso.
Ma subito dopo l’incidente era chiaro come non ci sarebbe stato nulla da fare. A nulla, infatti, sono serviti i tentativi di rianimare il settantenne di Canna: per lui non rimaneva altro da fare che certificare il decesso per morte accidentale. Decisivo per la dipartita dell’anziano è l’impatto col pavimento: il cuore ha messo subito di sbattere senza nemmeno, fortunatamente, soffrire. Dall’ispezione cadaverica è emerso immediatamente che la causa della morte era stato proprio l’impatto tra capo e pavimentazione. In accordo con l’autorità giudiziaria, infatti, vista la ricostruzione degli eventi e il referto del medico, è stata decisa la restituzione del corpo alla famiglia per lo svolgimento delle esequie. Gli inquirenti non hanno ritenuto nemmeno che ci fosse bisogno di disporre l’autopsia per approfondire la vicenda. Gli uomini del capitano Calascibetta hanno completato il repertamento delle prove, l’analisi della scena del delitto e completato i verbali utili a disporre e definire l’archiviazione del caso.
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