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Cosenza, la scaramanzia di Braglia per la B

Cosenza, la scaramanzia di Braglia per la B

Il Cosenza viaggia spedito verso la storica finale di Pescara ma la macchina organizzativa dell’ultimo atto stagionale procede a scartamento ridotto. La Lega e il Gos di Pescara, infatti, stanno centellinando le informazioni legate alla trasferta di sabato. La tifoseria è in subbuglio e attende speranzosa tutte le informazioni necessarie. Ieri, intanto, lo store interno al “Marulla” è stato preso d’assalto da centinaia di sostenitori rossoblù che hanno sottoscritto la “tessera del tifoso” per non farsi trovare impreparati. Un’operazione che si è rivelata inutile: la questura pescarese ha comunicato che non sarà necessario tesserarsi per poter assistere all’incontro. Ma la febbre per il big-match (che sarà trasmesso anche da RaiSport ) è talmente alta che i cosentini non hanno lasciato nulla al caso.

Intanto, l’avvio della prevendita è slittato di un giorno anche se si conoscono già i prezzi dei biglietti (si va dai 10 ai 25 euro più i diritti). Ieri, intanto, è stata comunicata la suddivisione dello stadio “Adriatico”. Ai tifosi senesi sarà destinata una porzione della Tribuna “Maiella” vicina alla curva nord, mentre la parte centrale della stessa sarà destinata al pubblico “neutro”. Ai silani, invece, toccherà una porzione della “Maiella” vicina alla curva sud, oltre alla stessa sud, al settore ospiti e alla Tribuna “Adriatica”. Diecimila la dotazione di tagliandi prevista.

Nel frattempo, è entrata in gioco anche la tifoseria del... Pescara. La curva nord biancazzurra, attraverso una nota dai toni decisi, ha fatto presente di non gradire la presenza di altre tifoserie nel loro settore (assegnato, come detto, ai toscani).

Diario rossoblù. Il tecnico Piero Braglia suona la carica. Ieri, infatti, si è consumata l’ultima giornata di allenamenti in città prima del big-match. Il tecnico del Cosenza, tra riti e interrogativi della vigilia che ormai si ripetono da tempo (il toscano è molto scaramantico) ha risposto alle domande dei cronisti prima della partenza verso l’Abruzzo (Chieti la prima tappa, per poi trasferirsi a Pescara nel giorno della gara) lasciando trasparire grande concentrazione. Bocche cucite sulla formazione e sulle condizioni degli acciaccati Palmiero e Camigliano. «Abbiamo convocato tutti (incluso Pascali che non potrà essere impiegato a causa della squalifica, ndc) – afferma Braglia – e già questo dovrebbe essere indicativo».

Entrambi sono in ballottaggio per una maglia da titolare e partono favoriti rispetto alle alternative Pasqualoni e Loviso. Per il resto non sarà intaccato l’undici-tipo, grazie al rientro dal primo minuto dello scultoreo Dermaku. Braglia chiede il sostegno necessario. «Domenica scorsa il pubblico ci ha trascinato e ogni singolo tifoso è stato fantastico, perché non è andato fuori dalle righe. Si sono comportati tutti alla grande. Adesso aspettiamo quanta più gente possibile a Pescara: abbiamo bisogno dei nostri sostenitori per poter vincere. Più siamo meglio è».

Braglia non casca nel trappolone rappresentato dagli squalificati o dai giocatori a mezzo servizio del Siena. «Sia chiaro che i favoriti per la vittoria finale restano loro», afferma in modo perentorio il trainer, «perché in campionato hanno collezionato il secondo posto, mentre noi siamo arrivati in finale da quinti classificati. Percentuali di prompozione? Loro 51%, noi 49%».

Una risposta “rispolverata” a distanza di poco tempo. Anche alla vigilie delle partite di ritorno contro Trapani, Sambenedettese e Sudtirol il tecnico si è era espresso allo stesso modo, “saltellando” tra oggettività e scaramanzia. Non guasta anche a pochi giorni dalla finale di Pescara.

Nella giornata di ieri ha salutato la squadra anche parte dei tifosi (molti di meno rispetto alla vigilia contro la Sambenedettese, anche perché migliaia di supporter contano di andare a sostenere la squadra direttamente a Pescara). In qualche modo farà sentire il proprio calore pure il gruppo di tifosi diffidati che, a distanza, segue con trepidazione le vicende rossoblù. La febbre per il Cosenza non conosce termometro in grado di contenerla.

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