Per conoscere il dolore da vicino bisogna raggiungere il chilometro 40+415 della Statale 107. Il luogo dello strazio è all'uscita della galleria “Rovito II”. E' lì che due auto sono andate incontro al loro destino scontrandosi e schizzando via sull'asfalto. Due auto, una Renault Twingo e una Smart ridotte a grovigli di lamiere. In quei due corpi di reato sequestrati dalla Stradale per ordine della Procura di Cosenza c'erano tre ragazzi. Due di loro sono morti. Il primo ad andarsene è stato Giuseppe Visignano, 22 anni, di Celico che è spirato praticamente sul colpo. Qualche ora più tardi è toccato ad Alessandro Di Donato, che di anni ne aveva addirittura solo sedici. Il ragazzino s'è spento subito dopo l'arrivo all'“Annunziata” probabilmente, a causa dei traumi interni riportati nell'incidente. L'unica sopravvissuta in terapia intensiva è una diciottenne che si trovava nell'auto del più giovane. Purtroppo, la ragazza non è ancora fuori pericolo. La strage di giovani si verifica intorno alle 18. A quell'ora la strada che tiene unite le due coste è particolarmente trafficata. Tanta gente, storie che s'incrociano, vite che si sfiorano. E, ogni tanto, che spariscono. Troppe croci piantate sulla Statale, tanto sangue versato in questi anni. E ieri un nuovo capitolo, una nuova sciagura proprio nella galleria di Rovito. Quello schianto tragico tra le due vetture ha cancellato le tenere esistenze di Alessandro e di Giuseppe. Due ragazzi morti e due famiglie sconvolte, distrutte. Giuseppe viveva a Celico, e ieri pomeriggio era al volante della Renault Twingo. Una vettura che lo scontro frontale ha ridotto a un ammasso di lamiere informi. Un groviglio di ferraglia che s'è accartocciata sulla strada riducendosi a rottame, proprio come l'altra autovettura, una Smart, quella sulla quale viaggiava il sedicenne Alessandro Di Donato, di Rovito. E proprio a Rovito, probabilmente, ieri sera stava facendo ritorno. Visignano e Di Donato, probabilmente, non si conoscevano. I loro destini, però, si sono drammaticamente incrociati, ieri pomeriggio, sulla Statale Silana-Crotonese, e per entrambi s'è trattato d'un appuntamento con la morte.
È stata una telefonata a lanciare l'allarme. La chiamata d'un automobilista in transito sulla Statale: «Correte, c'è un incidente sulla “107”. Ci sono due auto coinvolte, forse anche dei feriti gravi, forse un morto...». In un amen i soccorritori hanno raggiunto il luogo indicato scoprendo l'orrore di quel corpo straziato e di quei due ragazzi ancora vivi ma intrappolati nelle lamiere della loro vettura. Sul posto sono arrivati in fretta gli agenti della Stradale che hanno faticato parecchio per cercare di capire quello che era appena accaduto. Con loro anche i vigili del fuoco e i sanitari del “118” che hanno caricato sull'ambulanza Alessandro e la sua amica diciottenne dirigendosi verso l'ospedale di Cosenza. Ma Alessandro non è riuscito neppure ad arrivare in terapia intensiva, il suo cuore s'è fermato per sempre. La sua amica è lì, attaccata ai macchinari, in prognosi riservata. La ricostruzione dell'incidente è ancora frammentaria. La dinamica verrà rischiarata dalla elaborazione dei rilievi planimetrici e fotografici eseguiti dagli agenti.
Due giovani vite spezzate sull’asfalto della Statale 107. Alessandro aveva solo sedici anni e a quell’età la vita è un gigantesco cantiere dentro il quale tutto ancora è in corso d’opera. Giuseppe era il più “anziano” con i suoi ventidue anni. Insieme non arrivano neppure a quaranta. La loro tragedia ha colpito due comunità, quella di Rovito e quella di Celico, che vivono quotidianamente i disagi legati a una strada che in tutti questi anni si è macchiata spesso del sangue degli innocenti. Troppi i pericoli, troppi i rischi per chi è costretto a percorrerla quotidianamente.