Racconta l’inferno mostrandone i segni sul suo corpo. Maria (il nome non è, naturalmente, quello vero) è una maschera di dolore. Sul suo volto, sulle sue braccia, sul suo costato restano le stimmate delle violenze subite. Sono ferite, lividi ed ematomi certificati anche dai medici che l’hanno curata all’“Annunziata” giudicandola guaribile in dieci giorni. La giovane donna piange di notte nel pronto soccorso affollato di gente, si guarda intorno sperduta, cerca una faccia amica a cui confidare quella sua disperazione. E ai poliziotti, per ore, racconta l’incubo dal quale è riemersa a fatica: «Quell’uomo era stato violento già in passato. Avevo già denunciato i suoi comportam enti...». Bisbiglia poche frasi prima che la sua voce sparisca, soffocata dal pianto. Soffre dentro e fuori ripensando ai suoi incubi. «Gli dicevo, ti prego, smettila. E lui, niente...». Maria sarebbe stata malmenata da quell’uomo, D.F., 45 anni, il suo ex che è stato arrestato dagli agenti della Volante, guidati dal vicequestore Cataldo Pignataro, e assegnato ai domiciliari su disposizione del pm Emanuela Greco.
Decisiva l’ultima lite, di notte, a bordo di un suv. Un violento scontro concluso con Maria che sarrebbe stata scaraventata fuori dall’abitacolo dopo essere stata anche trascinata per un breve tratto. Una scena alla quale avrebbe assistito una persona che ha immediatamente chiamato in forma anonima il “113” raccontando nei dettagli quello che stava accadendo nel fuoristrada tra l’uomo e la donna. Una segnalazione che ha attivato il protocollo operativo previsto per i casi di stalking, secondo le indicazioni del questore Giovanna Petrocca. I poliziotti hanno raggiunto il luogo descritto e soccorso la giovane donna. Quindi, dopo aver acquisito elementi utili, si sono lanciati nella caccia all’uomo. Il quarantacinquenne è stato raggiunto dai poliziotti ed ha ammesso d’aver avuto quella lite con la sua ex ragazza.
È il racconto di un’altra trama di coppie in crisi, schiacciate dal peso delle incomprensioni e dei disagi quotidiani che affiora all’abisso della follia. Una storia di paure, ansie, insoddisfazioni, tormenti, sofferenze e insofferenze. L’ossessione è come un fiume carsico che viaggia nelle cavità della mente e riemerge improvvisamente travolgendo la serenità di chi la patisce. E così, sempre più frequentemente, accade che la storia d’amore, anche quella apparentemente più romantica, degeneri in un incubo. Un delirante sentiero lastricato spesso di atti persecutori anche violenti che può essere interrotto solo da una telefonata alle forze di polizia.
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