Un fulmine nel cuore della Sila devasta e uccide almeno cinque mucche intente a pascolare, e squarcia un pino di medio busto. Uno spettacolo tanto terribile quanto crudele, frutto di un’estate bizzarra come non mai che sta determinando in tutto l’altopiano nubifragi continui. È successo nelle ultime ore, proprio a seguito dell’ennesimo diluvio, sul dorsale che da Verbicaro dà alla testa dell’Ampollino, nei pressi di Spineto dove, appunto, s’è registrata la perdita di almeno cinque capi di bestiame a causa di una scarica che non ha lasciato scampo ai danni un’azienda di cui non sono state rese note le generalità. Un danno notevole per gli allevatori che già ieri, per come appreso, hanno reso edotti di quanto accaduto sia le forze dell’ordine, e sia il servizio veterinario dell’Azienda sanitaria competente, anche al fine di ottenere una sorta di “risarcimento danni”. E trasmette malinconia vedere stramazzati a terra queste mucche devastate dalla scossa elettrica, soprattutto se tornano in mente i versi carducciani, laddove celebrano i bovini che rappresentano fonti di sostentamento, soprattutto, in zone come le nostre. Per la cronaca. Lo scorso 30 aprile, intorno alle 17, un altro fulmine distrusse un abete di alto fusto, danneggiò due autovetture, e terrorizzò i condomini del palazzo-cooperativa “Benemerita” del popoloso quartiere dell’Olivaro cittadino. Accadde sempre in concomitanza con un violento nubifragio che, ormai, su queste montagne sono sempre più frequenti. Ma sia ieri, sia martedì, e sia parimenti ad aprile, per fortuna non si è registrato alcun danno a persone.
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