Non si sarebbe fermato all’Alt delle forze dell’ordine e avrebbe cercato di investire un appuntato dei carabinieri nel tentativo di fuggire. È accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì ad Amantea, ma si è avuta notizia solo ieri quando si è svolta l’udienza di convalida del suo arresto.
Il giudice ha così convalidato l’arresto di P.G. nato a Paola ma residente a Lago, che è stato comunque rimesso in libertà dopo essere stato giudicato per direttissima. Per l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Maria Francesca Cerchiara, il trentenne avrebbe usato minaccia e violenza per opporsi a pubblici ufficiali mentre stavano svolgendo il loro lavoro.
In particolare, il giovane era alla guida di un’Audi A3 quando alla vista di un posto di blocco che gli intimava l’alt si sarebbe diretto verso un appuntato in servizio che gli aveva appena segnalato di fermarsi alzando la paletta di servizio.
Si trattava di un semplice controllo nel corso di un’attività di servizio. Ma il giovane – è la ricostruzione della vicenda – non si sarebbe fermato affatto e avrebbe anzi provato a investirlo opponendosi con violenza. L’appuntato, per ragioni di servizio, si apprestava così a fermarlo e identificarlo. Il giovane si è dato alla fuga, successivamente però è stato rintracciato nella sua abitazione.
L’appuntato è stato poi trasportato nell’ospedale di Paola per trauma contusivo alla spalla destra, ginocchio destro, gomito e avambraccio destro. Il pubblico ufficiale è stato giudicato guaribile in sette giorni. Il ragazzo avrebbe anche minacciato i carabinieri della compagnia di Paola, guidata dal capitano Giordano Tognoni, che erano in servizio a un posto di blocco con espressioni violente e dal contenuto minatorio.
I militari sono poi riusciti a bloccarlo nella sua abitazione di Lago. Il pm Cerchiara ha poi chiesto al gup la convalida del fermo e l’applicazione della misura cautelare ai domiciliari.
Il Tribunale, nel frattempo, aveva fissato l’udienza di convalida per ieri mattina quando il giovane si è presentato in aula assieme ai suoi difensori, i legali Francesco Mazzotta e Stefano Pellegrino.
Il ragazzo ha spiegato il perché del suo gesto e di quella reazione nel corso del giudizio per direttissima.
Diverse le lesioni e i traumi riportati dall’appuntato in servizio. Si tratta di una delle tante attività di controllo del territorio messe in atto dall’Arma dei carabinieri soprattutto nel periodo estivo.
Diversi i posti di blocco nelle località del Tirreno, come Amantea caratterizzata da un notevole flusso di turisti.