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Una fiaccolata per Francesco

Una fiaccolata per Francesco

Il freddo e la pioggia non fermano la fiaccolata per ricordare Francesco Augieri, il 23enne cosentino accoltellato al culmine di una rissa proprio in un vicolo di Diamante all’alba dello scorso 22 agosto. Così la cittadina tirrenica, alle 23 in punto, si riunisce in un silenzio composto e in tantissimi con le fiaccole in mano ascoltano le parole dei sacerdoti proprio nel giorno dei funerali di Ciccio, come tutti chiamavano lo studente di Biologia di Cosenza figlio di un medico di Rende, stimato professionista. Nella mattinata di ieri, amici e familiari hanno abbracciato per l’ultima volta il giovane cosentino nella chiesa di Loreto di Cosenza. Poi, nella tarda serata di domenica, tutti a Diamante per accogliere l’invito dei sacerdoti che hanno organizzato una fiaccolata e un momento di raccoglimento per ricordare Francesco e per riflettere su quanto accaduto. Oltre al parroco don Cono Araugio, le associazioni cattoliche cittadine, il gruppo degli scout, l’amministrazione comunale di Diamante, sindaci, istituzioni e anche il senatore del Pd Ernesto Magorno. E proprio nel momento di accendere le candele, si diffonde la notizia dell’arresto del presunto assassino: un 19enne di Napoli che si è costituito nel pomeriggio. Una rissa causata, molto probabilmente, da futili motivi. Ecco perché il parroco invita tutti a un momento di silenzio e riflessione. Così come fanno riflettere le parole pronunciate da un amico di Ciccio durante il funerale: «Destino o caos, dibattevamo su questo negli ultimi giorni. Gioia e dolore, dicevi tu, si compensano. Non è così. Tu sei stato sfortunato più di me, hai perso la tua vita per difendere un amico. In questi giorni ho rivissuto tutta la nostra vita insieme, le lezioni di dialetto cosentino, le passeggiate a Cosenza e poi a Napoli. Quelli che oggi sono qui, sono i miei e i tuoi amici napoletani. Siamo diventati fratelli. Spalla a spalla, non so cosa ho fatto per meritare di vivere ancora, devo vivere anche per te e spero tu possa accompagnarmi perché ho bisogno di sentirti vicino».(mir.mor.)

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