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Tragedia del Raganello, chiuse le prime indagini

Tragedia del Raganello, chiuse le prime indagini

I Carabinieri chiudono i termini della delega d’indagine sul disastro del Raganello. Il primo atto, quello formalmente chiesto dal procuratore capo della Procura di Castrovillari, Eugenio Facciolla, dovrebbe essere materialmente consegnato questa mattina, al secondo Piano del Palazzo di Giustizia, con gli atti e tutta l’attività di indagine effettuata dai Carabinieri della Compagnia di Castrovillari ed i colleghi del Reparto del Corpo Forestale.

L’obiettivo è sempre lo stesso: accertare eventuali responsabilità in ordine all’onda di piena che ha travolto ed ucciso 10 persone e ferito altre 11. L’azione dei militari dell'Arma, però, resta in piedi anche e soprattutto per monitorare il territorio. Soprattutto quello posto a monte del Raganello. Sabato scorso, ma anche nelle prossime ore, i consulenti dell’Unical continueranno gli studi su alcune briglie di contenimento, sono 5 o 6, che si trovano nel comune di San Lorenzo Bellizzi.

Docenti in campo proprio nei luoghi dove sarebbe partita l'onda di piena, vale a dire in località Pietraponte. In questa zona s’incontrano il torrente Maddalena e lo stesso Raganello. L’obiettivo è quello di valutare l'attuale portata dei corsi d'acqua per capire, con estrema precisione, il tipo di piena raggiunto il giorno del disastro e la velocità dell’acqua che si sarebbe immessa dentro le gole inferiori del canyon; se vi siano state delle occlusioni; se l’area presenti o meno delle falde sotterranee; se l’uomo può avere o meno aumentato i rischi scoppiati durante il nubifragio che ha colpito San Lorenzo il 20 agosto scorso. Docenti attenti proprio al funzionamento delle serie di briglie costruite circa 50/60 anni fa per frenare l’impeto dell’acqua dentro il canyon percorso, in tutti questi anni, da tantissimi appassionati di torrentismo e, soprattutto, delle bellezze ambientali che è possibile ammirare dentro le gole.

Allo stato tutto il fiume resta sotto giudiziale sequestro da parte del locale ufficio di Procura ed i sindaci di San Lorenzo Bellizzi, Civita, Cerchiara di Calabria e Francavilla Marittima sono stati nominati custodi giudiziari dei luoghi finiti sotto inchiesta con l’obiettivo di far emergere eventuali responsabilità.

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