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Il primo cittadino lascia l'esilio e torna a Cariati

Il primo cittadino lascia l'esilio e torna a Cariati

Il Tribunale della Libertà di Catanzaro ha annullato l’ordinanza emessa dal gip di Castrovillari contro il sindaco di Cariati, Filomena Greco, i due dirigenti dell’area tecnica e i due amministratori della “Ecology Green srl”. Come si ricorderà lo scorso mese di luglio la guardia di finanza aveva eseguito cinque misure restrittive del gip nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Castrovillari che ipotizzava il reato di «turbata libertà del procedimento di scelta del contraente».

Al centro della vicenda vi era la procedura seguita per l’affidamento del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani nel Comune di Cariati in cui gli inquirenti hanno ipotizzato l’esistenza di condotte in violazione della normativa in materia di appalti pubblici, frutto di accordi ritenuti collusivi finalizzati a condizionare le modalità di scelta del soggetto a cui affidare, in via diretta, il servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani.

Il gip di Castrovillari aveva disposto nei confronti del sindaco Greco il divieto di dimora nei Comuni di Cariati e Corigliano Rossano, nonché la sospensione dal pubblico impiego e l’obbligo di dimora nel comune di residenza nei confronti del dirigente dell’area tecnica del Municipio di Cariati, attualmente in carica, Giuseppe Fanigliulo; il divieto di dimora nel comune di residenza nei confronti dell’ex dirigente dell’area tecnica del Comune di Cariati, Adolfo Benevento, ora in pensione; l’interdizione temporanea dell’esercizio dell’attività di impresa e obbligo di dimora nel Comune di Corigliano-Rossano per due imprenditori, responsabili della ditta che si era aggiudicata l’appalto, Antonio Fusaro e Cristoforo Arcovio. Il Tribunale della libertà ha quindi accolto le istanze di riesame presentate dagli avvocati Enzo Belvedere, Francesco Nicoletti, Maria Rita Bagalà, Giuseppe Labonia, Nicola Candiano e Roberto Laghi, annullando le misure cautelari. Il primo cittadino, Filomena Greco, aveva sin da subito sostenuto che «non vi è stata mai alcuna collusione, in quanto non vi è stata nessuna previa conoscenza con la ditta che ha sostituito la precedente». Ed ha aggiunto «che si è determinata, in seconda battuta, dopo che il preposto dirigente aveva preso i primi doverosi contatti ed aveva revocato la precedente ditta raggiunta da una interdittiva antimafia, a confermare la scelta anche su un presupposto di minor somma pretesa per il medesimo servizio». La bontà della scelta effettuata è stata portata all’attenzione dei giudici del Riesame, attestando il risparmio cospicuo per la città di Cariati di ben 500 mila euro in un anno, rispetto ad un appalto di un milione circa. Ribadita anche la motivazione che la scelta della nuova ditta, seria ed ineccepibile, è maturata a fronte di una situazione di urgenza e di necessità, con anche la felice conseguenza di un notevole risparmio di gestione dei rifiuti per il Comune di Cariati. «Sin da subito – ha affermato la Greco dopo la pronuncia del tribunale del riesame – ho avuto la palese sensazione di un grossolano errore giudiziario, aggravato dal fatto che un gip, ascoltando l’indagata, che ha offerto documenti determinanti, mancanti nella fase delle frettolose indagini preliminari, non ha voluto intendere la palese inesistenza del fatto contestato, che avrebbe dovuto portare al plauso rispetto al lavoro di una ineccepibile professionista».

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