Vive il suo momento malinconico come fosse alla fine l’ormai ex macello comunale: posto sotto il viadotto Neto della Statale 107, a due passi da Palla-Palla e a ridosso del quale scendono le chiare, fresche e dolci acque dell’antico fiume “Navi incendiate”.
Istituito, come la gran parte di essi, con Regio decreto 3298/1928, i macelli comunali sono ormai in via di estinzione.
Quantunque avessero risposto ad una “domanda” di sicurezza alimentare, col passare degli anni, come accadde per i caselli cantonieri e ferroviari, stanno pressoché sparendo.
A San Giovanni il mattatoio costruito nei primi anni Sessanta (sindaco dell’epoca era l’amato e sereno Giuseppe Oliverio: ndc) è stata un’opera importante, quanto decisiva e che ha garantito per oltre un cinquantennio “certezza” alimentare.
Adesso l’intera struttura versa in un grave stato di abbandono, e qualcheduno comincia a saccheggiarla.
Per questo l’Amministrazione civica in carica che ne ha ereditato lo stabile è chiamata a presidiarlo e custodirlo, iniziando pure a promuoverne uno studio ad hoc per programmarne una riconversione congiunta alla sua vocazione naturale: adiacente all’importante fiume calabrese.
E dal Comune arriva già qualche indiscrezione, secondo cui l’Amministrazione starebbe confezionando un progetto anche importante.
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