Cosenza-Lecco è una partita speciale per Luciano De Paola. L’ex centrocampista crotonese, 66 presenze e 2 reti con la maglia silana, ha allenato i blucelesti in due occasioni. Nella prima circostanza, è subentrato a Sergio Zanetti nell’ottobre 2015 e dopo aver chiuso la stagione regolare al secondo posto, alle spalle del Piacenza, ha centrato la promozione in serie C vincendo i playoff contro Pontisola e Seregno. La seconda parentesi è invece molto più recente in termini temporali. Risale, infatti, alla fine di novembre 2021 quando a causa dell’avvio difettoso della compagine lombarda il presidente Di Nunno ha scelto di esonerare Mauro Zironelli chiamando De Paola per la successione. Dopo una risalita importante i lombardi hanno chiuso in sesta posizione, uscendo poi nel primo posto playoff. Diversi giocatori di allora sono ancora in rosa. Nessuno meglio dell’ex centrocampista pertanto può mettere in guardia il Cosenza: «Sono contento per il Lecco perché ha raggiunto il traguardo che meritava. La squadra di Caserta non deve commettere l’errore di sottovalutare l’avversario perché ha giocatori di spessore, alcuni dei quali li ho avuti alle mie dipendenze, Buso, Battistini, Celjak, Galli, Zambataro. Di Nunno è un personaggio forte. Una persona vera, un sanguigno e passionale come me. Per questo motivo abbiamo instaurato un buon rapporto. Non sono mancati però confronti accesi. Ti lasciava lavorare serenamente durante la settimana ma in prossimità della partita voleva essere partecipe. Non hanno cominciato bene ma la rosa è competitiva. Hanno aggiunto giocatori di spessore come Novakovich, Ionita e Marrone. Per loro non sarà facile al “Marulla” perché affronteranno un Cosenza in salute». Allo stesso tempo anche i silani dovranno prestare attenzione: «Può essere un bivio del campionato, il gruppo deve infilare la direzione corretta. Sono fiducioso. Il Cosenza può fare molto bene perché da centrocampo in su ha una qualità indiscutibile. Guarascio ha costruito finalmente un organico con ambizioni maggiori rispetto ad una salvezza affannosa. La squadra ha una logica, di ciò bisogna dare atto a Gemmi e Caserta. Quest’ultimo è un allenatore estremamente preparato. I reparti sono tutti competitivi. In passato ho avuto un giovanissimo Rispoli, un ragazzo con una tecnica basilare ma dotato di una fame che gli ha permesso di fare una buona carriera. È diventato un leader e nonostante adesso abbia 35 anni rimane un calciatore importante. Davanti, poi, non sono io a scoprire le potenzialità del gruppo perché Marras, Mazzocchi, Canotto, Forte e Tutino sono elementi in grado di giocare nelle top della categoria». A proposito dell’attaccante napoletano: «Ha fatto una scelta saggia. Nel calcio si creano alchimie particolari e questa lui l’ha creata con Cosenza. In questa piazza è capace di esprimere tutto il suo potenziale». De Paola non ha difficoltà neppure ad individuare il calciatore che lo ha maggiormente colpito in questo inizio di stagione: «Zuccon si è confermato su livelli altissimi ma non mi ha sorpreso perché lo avevo già seguito abbondantemente con il Lecco nel passato campionato di serie C. Sono rimasto impressionato da Cimino. È un 2004 tuttavia gioca con la personalità di un veterano. È pronto fisicamente e si è adattato facilmente alla categoria». Chiusura su Voca, una rivelazione nel ruolo di trequartista: «Non sono rimasto sorpreso perché è un calciatore di un elevato senso tattico. Molto intelligente, è sempre bravo ad essere nel posto giusto al momento giusto. È bravo a gestire il pallone e a dettare i tempi. Credo sia un tassello imprescindibile ma per favore non dite che somiglia a De Paola», chiude con una risata.