La crescita del Cosenza in questo avvio di stagione poggia su alcuni punti fermi. Uno di questi è Andrea Meroni. Il difensore monzese è al suo terzo anno in rossoblù. Il primo ancora giovanissimo, quando ha cominciato a confrontarsi con il calcio dei grandi. A luglio 2022 è tornato in riva al Crati con una consapevolezza da leader. Il centrale è l’elemento cardine del pacchetto arretrato. Le sue responsabilità sono aumentate con gli addii di Rigione e Vaisanen. Quest’anno ha inoltre assunto il ruolo di vice capitano, indossando la fascia in un paio di circostanze: «In estate, abbiamo salutato calciatori di provata esperienza in categoria ma non sono d’accordo quando sento parlare di un reparto difensivo più debole. La società ha aggiunto Sgarbi e Fontanarosa, un calciatore di categoria e un giovane di enorme prospettiva. La differenza principale ritengo consista in un altro aspetto. Questo Cosenza ha un modo di intendere il calcio differente. L’anno scorso eravamo molto più concentrati sulla fase difensiva. Con Caserta abbiamo acquisito la capacità di praticare un gioco più propositivo, ci assumiamo maggiori rischi e questo, in alcuni casi, può esporre maggiormente la difesa. Gli ingranaggi però stanno funzionando bene. A livello personale, ringrazio la società, i compagni, il tecnico e lo staff perché mi è stata riservata l’importante investitura di vice capitano. Per me è un orgoglio ma allo stesso tempo una responsabilità nei confronti del club e dei tifosi. Mi stimola a dare il massimo per la causa». Contratto. Il difensore è in scadenza di contratto a giugno 2024. L’intenzione di Gemmi è quella di blindarlo. Da parte sua esiste la predisposizione a diventare sempre più centrale nel futuro prossimo dei rossoblù: «Questo discorso l’ho affidato completamente al mio agente. Mi ha detto che mi farà sapere quando ci saranno sviluppi concreti ma non ho avuto aggiornamenti. Immagino che le parti stiano parlando, non so dire però a che punto sia la trattativa. Mi farebbe piacere proseguire qui». Obiettivi. Il Cosenza è giunto al primo quarto di campionato in quinta posizione. All’interno del gruppo esiste fiducia per il prosieguo della stagione: «All’ossatura della passata stagione – ha continuato Meroni – sono stati aggiunti calciatori di qualità. Fin dal primo giorno si sono integrati mostrando l’atteggiamento giusto e ci hanno permesso di raggiungere uno step superiore. Abbiamo la consapevolezza di poter giocare a viso aperto contro tutti. Non abbiamo demeritato contro la Cremonese, siamo stati molto bravi con il Pisa e perfetti contro il Palermo. Al “Barbera”, abbiamo giocato la partita perfetta perché ci siamo proposti pericolosamente ma rimanendo sempre concentrati e attenti difensivamente. Il gol di Canotto è stato, poi, la ciliegina sulla torta. Pensiamo alla salvezza ma raggiunto questo primo traguardo possiamo ritagliarci altre soddisfazioni. Le sensazioni sono positive però guai a fare voli pindarici perché il campionato di serie B è lungo e complesso. La storia recente ci presenta il caso del Brescia, primo dopo poche giornate e poi retrocesso ai playout». Il centrale, tra i grandi artefici della salvezza nella scorsa stagione, sta interpretando con disinvoltura le indicazioni di mister Caserta: «Mantenendo un baricentro alto, noi difensori abbiamo maggiore campo da coprire ma questo è stimolante e utile. Quando riusciamo a recuperare il pallone, possiamo raggiungere la porta avversaria con due passaggi, come è avvenuto in alcune occasioni. Inoltre ci dà la possibilità di tentare un anticipo più coraggioso perché l’aggressione avviene lontana dalla propria porta pertanto ci sono molti metri a disposizione per recuperare. Se difendi basso, sei consapevole di non avere margine d’errore. Questo può condizionarti. Mi piace il coraggio con cui stiamo in campo e mi applico per interpretare sempre le richieste di Caserta».