Giusto un anno fa, Marco Nasti era poco più che un’incognita. L’attaccante di Pavia era arrivato in estate in prestito dal Milan ma non era stato ancora capace di impressionare con la maglia del Cosenza. Proprio in questi giorni, però, si è sbloccato. Il 18 dicembre ha firmato la sua unica marcatura della prima parte di stagione. Un gol peraltro inutile perché non ha consentito ai rossoblù di conquistare punti contro l’Ascoli, in una sconfitta casalinga per 3-1 che fece crollare la fiducia dei silani. Il suo cammino in riva al Crati però si è rivelato determinante nella seconda parte. Le reti sono rimaste poche ma tutte decisive. Rinuncia mondiale.Prima, il 28 febbraio, ha siglato la doppietta che ha abbattuto la Reggina nel recupero del derby. Due gol di capitale importanza perché hanno consentito ai Lupi di ritrovare energia e fiducia, elementi apparentemente irraggiungibili in quella fase, specie dopo il precedente circo di quattro partite con due pareggi e altrettante sconfitte, tra le quali il pesante 5-1 di Como di tre giorni prima. Un tonfo che sembrava potesse essere irreversibile, fino al minuto novanta della serata con gli amaranto quando Nasti ha preso per mano i compagni e gli ha indicato la strada della miracolosa salvezza. L’attaccante, dopo aver messo il sigillo su quei tre punti, ha poi timbrato il cartellino nella sfida casalinga contro il Pisa del primo aprile. Un’altra marcatura dal peso specifico notevole. In coda alla stagione, l’attaccante ha completato la sua opera rinunciando al sogno del Mondiale Under 20 in Argentina, poi chiuso dalla nazionale di Carmine Nunziata alle spalle dell’Uruguay, per regalare l’ultimo importante servizio ai silani. Lo ha fatto nuovamente in casa, un altro gol decisivo, nel playout d’andata contro il Brescia. Un mese più tardi ha firmato il suo addio attraverso i social: «Ci tengo a salutare e ringraziare tutta Cosenza per la stagione vissuta insieme. È stato un viaggio fantastico, indimenticabile, che mi porterò per sempre nel cuore. Le difficoltà mi hanno fatto crescere, come calciatore e come uomo, la soddisfazione di aver mantenuto la categoria è il regalo più bello che potessi desiderare per la mia gente. A cui sarò riconoscente a vita». Quella sua gente che adesso sarà presente a Bari e che ritroverà per la prima volta da avversaria ma che certamente gli saprà riservare il giusto tributo, riconoscente di quel grande sacrificio compiuto per centrare insieme il traguardo. La nuova vita barese ha fin qui prodotto tre centri. Due di questi, siglati in casa, hanno permesso ai biancorossi di conquistare altrettanti pareggi. Inutile, invece, quello messo a segno a fine settembre contro il Parma. Il numero nove lombardo ha mantenuto però il “vizietto” dei cartellini gialli. Già 5 quelli rimediati . A Bari, si presenteranno con un passato da ex pure Micai, D’Orazio e Tutino. Inverosimile invece la presenza di Manuel Marras.