Co... senza ansia, Caserta esce indenne dalla prova contro le corazzate Parma e Bari. Ora deve lavorare per “riprendersi” i rossoblù
È andata bene. O comunque poteva andare decisamente peggio. Perché dopo tre sconfitte consecutive, il Cosenza di Caserta ha affrontato in una settimana la semifinalista e la finalista degli ultimi playoff di serie B. Parma e Bari, mica pizze e fichi. I rossoblù hanno collezionato punti (2) che contribuiscono a muovere la classifica dopo tre turni di calma piatta. E lo “scarto” con l'ultima stagione sale a +4. Per la prima volta da quando i “lupi” si sono riaffacciati in cadetteria, non sarà un Natale agonico. Più quattro è anche il distacco dalla zona rossa dei playout. Tre sono invece le squadre che separano il Cosenza dalla quint'ultima in classifica. Numeri in controtendenza col passato, ma lo scetticismo attorno al tecnico di Melito non è scemato. Non perdere contro emiliani e pugliesi gli è comunque valsa un'altra chance. Sia chiaro, il tecnico non è in discussione (nonostante qualcuno abbia provato a sussurrare a più riprese all'orecchio del patron, suggerendo di valutare altro...), ma non è neanche in una botte di ferro come a inizio anno. Di sicuro, però, da Guarascio e Gemmi in giù (per carità, che non si parli di consiglieri...) hanno gradito la scelta dell'allenatore di cambiare registro.
In nome dell'equilibrio, Caserta ha modificato l'atteggiamento tattico, passando alla difesa a tre. Un Cosenza meno spregiudicato e produttivo, ma più blindato nelle retrovie. E aver assestato la squadra in due gare da far tremare i polsi non è affatto da sottovalutare. Non solo i giocatori crescono nel corso dell'anno e della carriera. Succede anche ai tecnici. Pure a quelli dati in pasto troppo presto alla critica. E l'allenatore rossoblù ci sta mettendo tutta la buona volontà, anche a costo di rivedere i suoi “appunti”. Poi, alla luce del cambiamento, servirà anche il mercato a dar manforte, con l'arrivo - ad esempio - di un altro difensore. Nel frattempo, però, niente ansie da prestazione. D'altronde è il primo Natale calcistico più sereno dalle parti della Città dei bruzi. Perché guastarselo?