Ballare sull’orlo del cornicione dei playout è una consuetudine di questi anni di serie B con cui evidentemente non si è mai fatta l’abitudine. Il Cosenza allora continua a riflettere sulla strada da imboccare. La fiducia nei confronti di Caserta vacilla ma questo, in parte, era già stato evidenziato dalla conferenza stampa voluta dal diesse Gemmi a poche ore di distanza dalla sconfitta con il Cittadella. I successivi pareggi con Parma e Bari hanno quietato un po’ le acque, tornate a muoversi tumultuose con la sconfitta interna contro il Como, un avversario che nei novanta minuti ed oltre di gioco ha mostrato qualità superiori al gruppo silano. L’aspetto del gioco non è secondario nelle valutazioni compiute in queste ore ai piani alti di via degli Stadi. I rossoblù, complici soprattutto alcune defezioni dell’ultimo periodo e le crescenti pressioni psicologiche create dai negativi risultati, ha perso l’identità di gioco che aveva messo in mostra nelle prime fasi del torneo cadetto. Fino al confronto con la Reggiana, malgrado avesse fallito gli esami di maturità, il progetto tecnico di Caserta è stato capace di accumulare ampi consensi e accattivare i tifosi. Qualcosa che adesso sembra appartenere ad un’altra era geologica. L’allenatore è stato colpito da alcuni passaggi che hanno creato delle crepe non solo negli ingranaggi di gioco ma pure nella fiducia che gli è stata riservata dall’interno. Sullo sfondo adesso si stagliano i nomi di Bisoli, Longo e Liverani. Il primo, artefice della salvezza dell’annata 2022, è un nome invocato principalmente dalla piazza. Un anno e mezzo fa, Guarascio chiese a Gemmi di incontrarlo. L’idea di un suo ritorno non è sgradita al presidente ma è ovvio che ritornare a quei giorni sfiducerebbe di fatto pure il ds napoletano. Longo e Liverani sono invece due allenatori con cui lo stesso responsabile dell’area tecnica ha imbastito contatti. Il primo è stato cercato prima di optare per Dionigi quella stessa estate. In quel momento, però, il torinese era ancora vincolato contrattualmente con l’Alessandria. Il romano invece è stata l’idea accarezzata a giugno scorso, parallelamente alla pista Caserta. I contatti di queste ore potrebbero allargare il campo dei candidati. Rimane comunque la necessità di risolvere lo stallo in tempi brevi. La pausa e la ripresa del lavoro fissata per il 3 gennaio consentono alla dirigenza di ponderare senza ansie ma neppure troppo cautamente. Estendere eccessivamente le riflessioni, sfiducerebbe in ogni caso Caserta, anche qualora si decidesse di puntare ancora su di lui. E questo non sarebbe il miglior viatico per affrontare la seconda parte di stagione con l’allenatore di Melito Porto Salvo ancora in sella. Ammenda. Nella giornata di ieri, intanto, il giudice sportivo ha inflitto un’ammenda di duemila euro al club bruzio per via dei tre petardi esplosi nella sfida con il Como. Fontanarosa sale a quattro ammonizioni e pertanto entra in diffida.