Il Cosenza chiude l’anno solare con un forte interrogativo: la continuità di Fabio Caserta. Il tecnico di Melito Porto Salvo è finito nel tritacarne dopo i recenti risultati conseguiti. Il trend negativo ha fatto scivolare i rossoblù dalla parte opposta di classifica. Se fino a poche settimane fa, infatti, i Lupi erano collocati nella parte più luminosa della graduatoria, adesso si brancolano nei quartieri periferici.
Guarascio, nel giorno della presentazione dei calendari, ha parlato della sua volontà di «alzare l’asticella». E, a modo suo, lo ha fatto, con un monte ingaggi lievitato di circa 1.5 milioni rispetto alla precedente tornata. Un tetto salariale, comunque, che risulta essere il quindicesimo della cadetteria. Dunque, in linea con l’attuale posizione in classifica (14esima). Evidentemente, dal momento che in passato è bastato il secondo cachet più basso della Serie B, le aspettative intorno all’aumento erano abbastanza alte.
Anche questa volta però malgrado alcune frasi velate di inizio stagione ci si è poi trincerati progressivamente intorno all’ancora della salvezza. Gemmi, nella conferenza stampa di presentazione di Caserta, ha parlato a mezza bocca di una salvezza senza troppe tribolazioni. Non ha definito in maniera molto marcata i contorni dell’obiettivo e allo stesso tempo ha spazzato il pallone in tribuna quando è stato chiesto a cosa fosse legata l’opzione di rinnovo presente nel contratto del tecnico. In questi giorni complicati si tenta di far trapelare all’esterno il meno possibile ma la fiducia nei confronti dell’allenatore ormai da qualche settimana è scemata. I rossoblù torneranno al lavoro il 3 gennaio ma difficilmente cambierà qualcosa tra oggi e domani e, dunque, l’ultima giornata campale sarà quella di martedì.
Il tempo gioca a favore dell’allenatore reggino ma ciò non può non lasciare degli strascichi dopo vari giorni di incertezza. Questioni probabilmente disposte ad accettare maggiormente chi ha trascorso la propria vita lontano dal mondo del calcio.
Media punti
Il cammino di Caserta nel primo round è stato il migliore di quest’ultimo ciclo di Serie B. Da quando il Cosenza è tornato in cadetteria non aveva mai voltato a 21 punti. L’immagine del tecnico però, come detto, è stata screditata dalle difficoltà offensive e in linea generale diffuse registrate da fine ottobre in poi.
La media punti dell’allenatore melitese è di 1.10 punti a partita (21 in 19 gare). All’interno di una stagione, meglio di lui hanno fatto soltanto Occhiuzzi, durante il miracolo-salvezza post lockdown, quando i silani hanno viaggiato ad una media di 2.2 a partita (22 punti in 10 sfide) e il primo Braglia, quello del rientro in B, capace di totalizzare 46 punti in 36 match (1.28 punti). Alle spalle di Caserta, per ciò che concerne la fase regolare del campionato, si piazzano tutti gli altri: Viali 1.07; Bisoli 1.06, Dionigi 1, Zaffaroni 0.94, Occhiuzzi-bis 0.92 (35 in 38, secondo anno), Braglia-bis 0.83 (20 in 24, secondo anno), Pillon 0.80 (4 in 5), Occhiuzzi-ter 0.57 (4 in 7, sotto gestione Goretti).
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