Il tabù Sampdoria rimane tale anche nella notte della festa, il Cosenza ha pagato a caro prezzo le due ingenuità difensive denunciate in appena tre giri di lancette. I rossoblù hanno mantenuto il possesso, fatto la partita, collezionato una miriade d’angoli ma tutto ciò non è bastato per proseguire nella serie utile.
Caserta sposta l’orizzonte temporale e rincuora il suo gruppo per gli sforzi compiuti: «Prima del gol si è vista soltanto una squadra in campo. Quando l’avversario gioca con dieci elementi sotto la linea della palla diventa molto complicato trovare sbocchi. Non abbiamo sofferto sulle corsie esterne, è sufficiente analizzare i gol e come sono nati. Abbiamo avuto dieci minuti di sbandamento intorno ai minuti delle due reti. Siamo stati puniti da due errori difensivi. Ho avuto paura di incassare pure il terzo gol perché abbiamo pagato mentalmente i guizzi della Sampdoria. Dobbiamo crescere perché le gare si possono riprendere pure all’ottantesimo. La squadra ha fatto di tutto per provare a pareggiare. Il gol ci ha dato opzioni ma nel finale non siamo riusciti a pareggiare. La Sampdoria non ha mai calciato in porta nel secondo tempo. Dobbiamo ripartire da domani pensando alla prossima sfida (martedì c’è il Parma: ndc). I ragazzi hanno dato il massimo, il pubblico ci ha dato una grande spinta e ci dispiace non aver regalato una gioia».
Nella festa rossoblù hanno trovato posto vari beniamini del recente passato: Allan Baclet, Massimo Loviso, Manuel Pascali e Giuseppe Statella. Con loro anche gli ex direttori sportivi Stefano Trinchera, artefice della promozione in serie B, e Mauro Meluso, protagonista invece della vittoria della Coppa Italia di Lega Pro. E poi vecchie glorie del passato, tra i quali Gigi De Rosa e Alberto Urban. Tra gli ospiti d’eccezione, il presidente della Lega B Mauro Balata: «Ringrazio dell'invito Eugenio Guarascio, mi ha emozionato. Saluto poi questa meravigliosa tifoseria. Rappresentate l’anima del calcio e di questo sport. Quanto si vede qui è un meraviglioso esempio di quello che vogliamo e cerchiamo di fare, cioè rappresentare una passione. Quella del Cosenza, a cavallo fra due secoli, è una storia fatta di sacrifici e di tanti campioni che hanno militato in questa squadra. Per questo voglio fare gli auguri a tutti i calciatori, vecchi e attuali, ma soprattutto voglio ricordarne uno che purtroppo è scomparso tragicamente, Denis Bergamini», ha chiuso Balata.
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