Il riconoscimento del buon lavoro compiuto dalla pattuglia rossoblù al “Tardini” è stato unanime. Il pareggio con il Parma non è stato sottolineato soltanto dal tributo dei sostenitori presenti in Emilia. Simbolicamente, mediante i social, tanti tifosi si sono accodati al segnale d’approvazione. A pochi giorni dal derby, la squadra di Caserta ha registrato il pieno di consensi, riuscendo addirittura a raccoglierne sull’altro fronte. Pecchia ha riservato i complimenti ai silani nel post partita ed anche il pubblico di fede gialloblù, in vari momenti della gara, ha espresso il suo mugugno per la prestazione dei ducali, in difficoltà davanti ai Lupi. Segnali di una squadra in crescita. L’1-1 vale pur sempre un punto ma una performance come quella di martedì sera è quella di cui aveva bisogno il gruppo bruzio per assumere piena consapevolezza nei propri mezzi. Tra andata e ritorno, il Cosenza ha strappato due pari alla capolista di serie B, confermando l’invidiabile capacità di creare problemi a chiunque. Sono due pareggi però molto differenti tra loro nella sostanza. Nella partita d’andata, malgrado due pali colpiti, in certi momenti del match ha sofferto il Parma, costretto prematuramente in inferiorità numerica dal rosso ad Hainaut. Martedì sera, invece, i silani hanno generato tanto facendo i conti anche in questo caso per due volte con la sfortuna ma chiudendo con il rammarico palpabile di non aver raggiunto una vittoria che sarebbe stata assolutamente meritata. Questo anche per via di un’evidente crescita dalla formazione di Caserta, perfezionata intanto dal calciomercato invernale. A Parma, per la prima volta, il tecnico melitese ha schierato in campo contemporaneamente i quattro rinforzi di gennaio: Gyamfi, Camporese, Frabotta e Antonucci. Il difensore centrale toscano è andato a segno, gli altri tre non hanno affatto sfigurato, anzi… L’allenatore rossoblù si è ritrovato in imbarazzo davanti ai microfoni di Sky Sport, pungolato anche da lì sulle capacità del Cosenza di ambire ai playoff, obiettivo intorno al quale l’ex Benevento continua a non sbilanciarsi. Al “Tardini”, nel frattempo, ha raccolto più di un’indicazione positiva. I rossoblù sono stati capaci di reagire partendo da una condizione di svantaggio (il gol di Cyprien dopo 82 secondi è stato il più tempestivo incassato in questo campionato). Questo finora è stato il grande difetto di fabbrica dei silani, che prima del punto strappato con il Parma erano riusciti a replicare soltanto a Sudtirol e Modena. Il Cosenza ha poi funzionato con una fisionomia leggermente differente rispetto a quella prevalsa nell’ultimo periodo. Ed in modo particolare, Calò si è ripreso i galloni che aveva perso nel mese e mezzo successivo alla trasferta di Cremona. Il playmaker triestino è risultato il migliore in campo, confermando la propensione a vedere giocate impensabili per i più. Come è avvenuto in occasione dell’1-1, non tanto per la sublime esecuzione dalla bandierina (con lui ogni calcio piazzato è un pericolo), quanto soprattutto per il pallone giocato immediatamente di prima per Marras, poi trasformato dal genovese nell’angolo che ha permesso a Camporese di pareggiare. Il numero 14 ha disseminato altre giocate preziose. E Caserta, a fine gara, si è affrettato a scambiare il cinque, sorrisi e occhiate d’intesa con il suo pupillo.