Nel corso dell’evento “I Lupi a scuola”, i giornalisti in erba degli istituti scolastici che hanno risposto all’invito del Cosenza hanno “punzecchiato” Roberto Gemmi e i calciatori presenti all’evento. In particolar modo, la curiosità degli “impertinenti” studenti ha costretto il ds a tornare sull’esonero di Fabio Caserta. Una domanda davanti alla quale il napoletano ha tentato di dare una risposta, non senza qualche imbarazzo. «Nei momenti di difficoltà si pone sempre l’esigenza di cambiare rotta anche se a volte è difficile capire la flessione dei risultati. Il tempo dirà se abbiamo fatto bene oppure male ad esonerare Fabio Caserta, allenatore che continuo a stimare profondamente. Nel corso del campionato abbiamo riflettuto più volte ed è sempre prevalsa la volontà di continuare sulla strada tracciata. Dopo il Cittadella ci siamo tornati ad interrogare ed abbiamo agito d’istinto». Il direttore sportivo ha parlato anche del grande sogno cullato dalla città, la serie A. «Per tre volte è stata sfiorata ma purtroppo è sfuggita sempre per piccoli dettagli. Lavoriamo giorno per giorno per aggiungere piccoli mattoncini per rendere possibile l’avveramento di questo sogno. Purtroppo ci si è abituati a vivere sulle montagne russe ma sono convinto che prima o poi anche Cosenza raggiungerà la massima serie. Quando questo avverrà non lo so ma a volte quando qualcosa si desidera ardentemente si crea l’energia giusta per accorciare i tempi». Gemmi è stato stimolato anche sullo sviluppo del settore giovanile: «Stiamo lavorando tanto per migliorare l’organizzazione interna. Questo aspetto specifico richiede un lavoro immane perché sono impiegate tantissime figure e numerosi ragazzi (tre dei quali ieri erano in platea: Bonofiglio, Calabrese e Chiodo: ndc). Non è semplice per nessuno di loro raggiungere la cima ed entrare a far parte della prima squadra ma, sotto questo punto di vista, il Cosenza ha raggiunto dei risultati eccellenti con giocatori come Florenzi, Zilli (adesso in prestito alla Spal: ndc), Cimino, ormai ai margini della prima squadra ci sono adesso Barone ed Occhiuto». Proprio Florenzi è stato uno dei presenti all’auditorium “Guarasci”. Il suo ingresso sulla scena, annunciato dallo speaker Piero Tucci, è stato sottolineato da uno scroscio d’applausi: «Fin da quando sono arrivato qui, mi sono sentito accolto in una grande famiglia. A Cosenza sto bene, l’ho sempre detto. La città mi piace, malgrado molto spesso scelga di rimanere a casa per riposarmi quando sono libero. Ho molti amici qui. Darò sempre il massimo per rappresentare al meglio questi colori», ha detto rispondendo alla domanda se si immagina come bandiera del club nei prossimi anni. Tutti il gruppo, composto inoltre da Calò, Canotto, Meroni e Voca, ha garantito il massimo impegno per conseguire la salvezza. «La tifoseria è eccezionale. In giro per l’Italia ci sostiene in modo straordinario e questo ci responsabilizza. Nelle partite rimanenti faremo del nostro meglio per far sentire i nostri sostenitori orgogliosi come meritano», ha detto il difensore monzese, eroe playout nel passato campionato.