Passato e presente di Riccardo Ciervo si mescolano al “Marulla”. L’esterno romano un anno fa scorrazzava lungo la fascia vestendo i colori del Sudtirol. Quel pomeriggio, per la prima volta, fece innamorare di sé i tifosi rossoblù, ancora ignari che pochi mesi più tardi si sarebbero spellati le mani per applaudirlo. Il 22enne è una pedina molto importante dell’undici di Alvini. In riva al Crati, in questo avvio, si sta guadagnando quella continuità che gli è mancata in passato. Mancata anche nell’esperienza con gli altoatesini, durante la quale in varie circostanze è subentrato in corso d’opera per spaccare la partita con la sua velocità quando le squadre cominciavano ad allungarsi. In estate, però, il direttore sportivo dei silani Gennaro Delvecchio ha puntato su di lui per farne uno degli attori principali del gruppo. Nei primi contatti intercorsi tra i due ha fatto leva proprio su questo aspetto per convincerlo a firmare per il Cosenza. L’uomo di mercato rossoblù gli ha detto soprattutto di non accontentarsi in modo tale da consacrarsi e puntare al ritorno in serie A, categoria appena assaporata dopo aver lasciato il raccordo anulare. Parole che sembrano aver fatto breccia nell’esterno, che fin dai primi giorni ha dimostrato di essere capace di potersi caricare i compagni sulle spalle, diventando un fattore dell’undici del tecnico toscano, che con il Bari è stato costretto a concedergli soltanto una porzione di partita. L’allenatore non sembra affatto voler far a meno di lui. Lo ha impiegato in modo particolare sulla corsia destra ma non sono mancati i momenti in cui gli ha chiesto di trasferirsi dall’altro lato del campo. Malgrado la preferenza di Ciervo di giocare più vicino alla porta in un 4-3-3, il giocatore ha dimostrato un’apprezzabile implicazione, partecipando alla fase difensiva con ripiegamenti non sempre efficaci ma comunque puntuali nel 3-4-1-2 con cui il Cosenza sta lavorando fin dal ritiro precampionato svolto a Cascia. Avversario cosentino. Ciervo non è l’unico ex. Sono diversi i giocatori che hanno incrociato le maglie nel corso del percorso professionale. I rossoblù presentano in rosa altre quattro vecchie conoscenze del Suditirol. Un passato in biancorosso, infatti, anche per Micai, D’Orazio, Sgarbi (in ripresa dall’infortunio al tendine d’Achille dello scorso campionato ma mai convocato in questa stagione) e Mazzocchi. Dalla parte opposta, ci sono Crespi e Praszelik, entrambi all’ombra della Sila fino a giugno. Per loro sarà un ritorno immediato a Cosenza dopo l’addio di fine giugno. Tutti e due hanno trovato poco spazio dall’inizio in Alto Adige. Il polacco, tuttavia, ha segnato una rete – la prima tra i professionisti da quando è arrivato in Italia – contro la Reggiana di William Viali, allenatore con cui nella seconda parte del passato campionato ha perso protagonismo rispetto alla gestione Caserta. I due sono adesso sotto l’egida di Federico Valente, nato in Svizzera, a Solothurn, da genitori di Sibari. Il tecnico, tornato spesso in Calabria per le vacanze estive, non ha mai avuto intrecci con il Cosenza. Ha sfidato una volta i rossoblù, a gennaio di quest’anno, raccogliendo una sconfitta. Nove mesi fa, infatti, il suo Sudtirol è stato tramortito al “Druso” dalla prodezza di Gianluca Frabotta.