“La conferma della penalizzazione del Cosenza, da parte della Corte Federale d’Appello, per un ritardato pagamento di pochi giorni di due adempimenti fiscali, causa il pignoramento momentaneo dei conti correnti bancari della società rossoblù, è una grande ingiustizia (per usare un eufemismo: ingiustizia è fatta!) che rischia di condizionare pesantemente la stagione dei Lupi e di falsare l’intero campionato di Serie B”. Lo afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, giornalista cosentino e vecchio tifoso rossoblù, che nelle scorse settimane aveva chiesto con forza che “venisse immediatamente annullata l’ingiusta, pesante e assurda penalizzazione del Cosenza Calcio”. “Il Cosenza paga oggi un prezzo assurdo e inaccettabile che dimostra che la Legge non è uguale per tutti, perché c’è una legge forte con i deboli e debole con i forti. Rispetto ai grandi scandali del calcio finiti con condanne ridicole quella del Cosenza è una bazzecola che andava semmai sanzionata con una semplice ammenda alla società. Invece si è ancora una volta andati avanti in modo pesante contro la società rossoblù che addirittura per aver versato, con qualche giorno di ritardo, meno di 5000 euro(uno dei due adempimenti fiscali) si è visto togliere 2 punti(dei 4 totali)! In nome di quale giustizia sportiva giusta si può consentire una sanzione così spropositata e ingiustificata? Speriamo che nell’altro, ultimo grado di giustizia, il Collegio di Garanzia del Coni, venga annullata questa ingiustizia. Purtroppo il Cosenza paga il prezzo di non aver alcun peso nelle stanze del potere. Lo dimostra anche l’ultimo, in ordine di tempo, provvedimento punitivo con lo 0-3 a tavolino, alla prima giornata del campionato 2018-2019, a favore del Verona per le condizioni di non perfetta agibilità dello stadio San Vito-Gigi Marulla. Per qualche… zolla di troppo puniti in quel modo. Oggi per… 4594 euro pagati con alcuni giorni di ritardo altra punizione durissima. Non è accettabile che a pagare siano sempre solo club, come il Cosenza, senza alcun peso nelle stanze del potere, ignorati e non difesi in tv e dalla grande stampa(sono stato l’unico in passato che ho potuto difendere il Cosenza andando tante volte ospite nel popolare Processo del Lunedi del compianto mio amico Aldo Biscardi), forse anche perché collocati e operanti in realtà marginali, come la Calabria. Il Cosenza deve giocare la sua partita, fuori dal campo, anche contro questi avversari”.