Massimiliano Alvini conta i giorni della sua militanza rossoblù. Il tecnico silano nella conferenza stampa di presentazione del prossimo match ha detto di essere sempre più convinto della bontà della scelta compiuta in estate, quando ha scelto di rilevare la panchina di William Viali. Sono stati tre mesi molto intensi per l’allenatore di Fucecchio, costretto a convivere da un mese con una penalizzazione di quattro punti. Una mannaia che non appare spaventarlo per nulla. «Siamo saliti in classifica e prima del Palermo ci siamo ritrovati di nuovo a zero. Adesso siamo ripartiti, dobbiamo saper guardare in faccia la realtà. Siamo stati in grado di fare un buon cammino fin qui, dobbiamo continuarlo. I giudizi sono stati influenzati dalla partita con il Sudtirol. Non lo metto in dubbio, è stata una brutta prestazione ma il gruppo ha meritato la fiducia perché con il Sassuolo e il Mantova non meritava di perdere. Durante un percorso, è inevitabile avere qualche passaggio a vuoto. Il Cosenza non è in crisi, guardiamo avanti. Siamo pronti a ripartire per raggiungere l’obiettivo». Il toscano è un tipo composto, non perde mai il suo aplomb. Si agita soltanto durante i novanta minuti e oltre delle partite, quando dà l’impressione di voler radiocomandare i suoi con continue istruzioni da bordocampo. Non vacilla neanche quando le domande diventano più spigolose, in un periodo di forte difficoltà. «Il Cittadella è una società stabile e forte. Questo contribuisce a vivere in modo sereno. Guarascio, tuttavia, ci ha dato delle rassicurazioni e ci consente di lavorare bene. Ho parlo con lui. Ho scelto il Cosenza per contribuire alla crescita del club. Dobbiamo pensare alla salvezza, raggiungerla tutti insieme, rimanendo coesi, dopodiché ci impegneremo per fare un ulteriore step. La squadra è allineata, voglio dare tutti il massimo per la causa». Il Cittadella è ferito. Durante la sosta, dopo la sconfitta per 6-1 contro il Sassuolo, ha cambiato allenatore: «Avremo qualche insidia in più per questa ragione ma ritengo che affronteremo una squadra con l’identità già acquisita. Ci adatteremo alle esigenze della partita, consapevoli che di fronte abbiamo un avversario molto forte, abituato a fare bene in serie B». Le statistiche positive finora non sono state sufficienti a decollare: «Siamo consapevoli di avere ottimi numeri per ciò che concerne i tiri, gli “xG” (i gol attesi: ndc) e le azioni difensive – esordisce sorridendo – ma evidentemente dobbiamo aggiungere qualità ed essere più concreti». Infine, sulle motivazioni del suo gruppo: «Si allenano tutti a mille. Ho l’obbligo di farne giocare undici. Quattro subentrano dalla panchina. Siamo obbligati a compiere delle scelte in ogni partita ma per come rispondono agli stimoli, li farei giocare tutti e 25. Ho grande stima e fiducia nelle qualità dei miei giocatori», ha concluso dando una pacca sulla spalla simbolica a D’Orazio e compagni.