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Cosenza, attacco spento e poco incisivo: solo un gol nelle ultime quattro gare

Il bomber Tutino non ha trovato un degno erede e in prima linea si soffre

Luci ed ombre continuano a convivere all’interno del Cosenza di Massimiliano Alvini. I rossoblù hanno perso una chance per rilanciarsi in graduatoria nella trasferta del “Tombolato” contro il Cittadella. In parità numerica, forse, i silani avrebbero potuto anche sperare di vincere il confronto. Nella seconda parte e nei minuti finali della prima, i silani non hanno mai evidenziato troppe difficoltà a contenere gli avversari, che si sono resi pericolosi soltanto in tre circostanze. Due di queste sono state favorite da altrettanti svarioni di Venturi e Hristov mentre in pieno recupero è stato decisivo Micai per mantenere in vita i Lupi.
Davanti alla porta avversaria, però, persiste il problema del gol. Il piano tattico è stato compromesso dal rosso a Venturi, che ha costretto il Cosenza a rivedere lo schieramento. Alvini, durante l’intervallo, ha lasciato in panchina Ciervo. L’esterno romano è stato sostituito da Ricciardi, calciatore con maggiore dimestichezza alla fase di non possesso e più adatto al ruolo di terzino del 4-3-2. Il tecnico ha mostrato coraggio mantenendo due punte. Anche quando ha modificato gli uomini, non ha rinunciato a due presenze fisse in prima linea.
Ogni giorno di più, però, traspare come la partenza di Gennaro Tutino non sia stata rimpiazzata a dovere. La sostituzione dell’uomo da 20 gol avrebbe probabilmente dovuto determinare altre considerazioni. I silani invece hanno puntato le proprie fiches su Mohamed Sankoh, giovane, senza grosse esperienze e neppure un curriculum da goleador conclamato. Fino a questo momento la decisione del direttore sportivo Gennaro Delvecchio non ha pagato. Nessuno delle pedine avanzate ha mai raggiunto la doppia cifra in serie B. Il gol è l’ingrediente principale alla base del successo. Quando scarseggia, la strada diventa molto più complicata e il Cosenza lo sa bene per quanto ha già vissuto sulla propria pelle in anni neppure troppo lontani.
In Veneto, le migliori risposte ad Alvini le ha date Aldo Florenzi, pimpante e presente per i compagni. Il sardo è tra i calciatori di maggiore qualità presenti in rosa. Non basta però da solo per cambiare il destino delle partite. Nelle ultime quattro gare, il Cosenza ha messo a segno soltanto un gol su calcio di rigore. Un dato significativo. Nel prossimo impegno, ci sarà una nuova opportunità per cancellare questo dato. E toccherà anche ad Alvini valutare se compiere delle modifiche nella scelta di qualche uomo oppure valutare anche l’idea di apportare variazioni al sistema tattico, passando eventualmente al 4-4-2 o 4-2-3-1 nel tentativo di dare maggiore vigore alla fase offensiva che, nonostante i buoni numeri sui tiri in porta, fa un’enorme fatica.
Sabato prossimo quantomeno si tornerà in casa, contro la Juve Stabia, confidando nel fatto che il fattore campo possa rappresentare un vantaggio come lo è stato nelle prime sfide. Le due vittorie conquistate nelle prime nove di campionato sono giunte entrambe al “Marulla”. Qui D’Orazio e soci torneranno dopo i passi falsi consecutivi maturati contro Sassuolo e Sudtirol. Contro gli altoatesini sono anche giunti i primi fischi della stagione.

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