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Guarascio: "Rilanceremo il Cosenza". E invita la squadra a dare di più

il presidente dà la scossa all’ambiente in un momento difficile, chiede il contributo di tutti per aiutare i rossoblù e assume un impegno. Espresso rammarico per decreti ingiuntivi e penalità: «La squadra è forte ma deve dare di più»

Era teso, preoccupato, provato dalle vicende di questi mesi. Ma intenzionato a non lasciare. Anzi, vuole raddoppiare. Assicurando che al momento non ci sono offerte concrete per rilevare il Cosenza calcio. «Il nostro gruppo (4EL: ndr) è solido», ha detto chiacchierando con i giornalisti, «stiamo ricomponendo i cocci e da qui a un paio di mesi contiamo di chiudere tutte le pendenze (pagamento di fornitori, collaboratori, eccetera, al culmine di un’estate choc: ndr). Eugenio Guarascio si è presentato all’incontro con la stampa sportiva nell’Area Hospitality dello stadio “Marulla” “scortato” dai suoi moschettieri: il direttore generale Beppe Ursino, il direttore sportivo Gennaro Delvecchio e l’allenatore Massimiliano Alvini. Con i primi due chi ha qualche capello bianco in più è potuto tornare indietro di una trentina di anni, ai tempi di Ranzani, Di Marzio, Giorgi, Reja, Mutti, Zaccheroni. Tutta gente con il mestiere nel sangue, diplomazia, savoir-faire. L’altro è un enfant-prodige, un rampante, che sa il fatto suo. Si sono trovati all’improvviso in una barca traballante. Ma hanno lasciato intendere a chiare note che intendono uscire dai marosi. Ce la metteranno tutta.

Non una conferenza stampa, ma un faccia a faccia per dire tutto o quasi tutto. L’addetto stampa Gianluca Pasqua dopo un breve saluto ha passato il microfono al patron che con grande sicurezza ha cominciato a parlare. Ha chiesto una mano alla città, all’intero ambiente, in un momento particolarmente difficile. Sicuramente, il più complicato e delicato a livello societario, da quando è ai vertici (oltre tredici anni) del club silano.

Guarascio ha ricordato come in tutti questi anni il Cosenza abbia avuto momenti belli e brutti. Spesso, sull’orlo del precipizio, la squadra si è salvata. «Non è stato facile portare avanti questo progetto, la serie B è un patrimonio importante per la nostra città, finora ce la siamo cavata realizzando vere e proprie imprese, nonostante difficoltà di natura economica». Il patron ha accennato ai problemi che hanno portato alla penalizzazione di quattro punti. Pensava che il Cosenza fosse una macchina perfetta. E finora, in effetti, era sempre riuscito a restare lontano dalle forche della giustizia sportiva. Invece la scorsa estate il giocattolo si è inceppato. Ci sono state mosse sbagliate a livelli amministrativi. Ed ecco che la squadra arranca, pur avendo conquistato sul campo dieci punti. L’imprenditore ha incontrato giorni fa il sindaco Franz Caruso, al quale ha ribadito il proprio impegno a portare avanti la compagine societaria. Ora si è voluto rivolgere agli altri attori, il pubblico, la stampa, che hanno un ruolo fondamentale nei momenti critici. Aggiungendo che la Società si batterà fino in fondo (dopo la pubblicazione delle motivazioni della penalizzazione, si dovrà rivolgere al Collegio di Garanzia) per riavere quanto tolto. Guarascio ha detto che in momenti del genere bisogna stare uniti. Poi ha elogiato lo staff tecnico, da Ursino («La sua saggezza ci sta aiutando») a Delvecchio («È tra i più quotati, capisce di calcio») fino al tecnico Alvini («Sono quasi innamorato di lui, una persona schietta, capace, che ha creato un gruppo solido nello spogliatoio»). E anche la squadra: «È più forte degli altri anni», ha sentenziato. Insomma, per Guarascio ci sono tutte le condizioni per uscire fuori dal tunnel. Solo che serve l’aiuto di tutti.

«Il Cosenza è un patrimonio importante per l’intera provincia», ha sottolineato, «spero dunque nel contributo della tifoseria. Mi sono sentito con molti sindaci tra quelli che abbiamo avuto ospiti per l’evento dei 110 anni. Ci hanno assicurato la massima vicinanza. Dobbiamo recuperare lo zoccolo duro della provincia». L’ambiente però vuole garanzie dopo essere rimasto scottato da quanto accaduto. Il patron ha garantito che da qui a Natale tutto sarà chiarito. E il Cosenza verrà rilanciato. Un peccato avere avuto una penalizzazione per ritardi nei pagamenti che in passato erano stati garantiti nei tempi giusti. In casa Cosenza finora la parola pignoramento non era mai esistita. Così come i decreti ingiuntivi non erano mai finiti sulle scrivanie di via degli Stadi. E di quanto avvenuto Guarascio si è detto rammaricato, dispiaciuto. Ma ha anche aggiunto di avere già avviato le grandi manovre per ripartire nel miglior modo possibile con una nuova amministrazione. Si sta ricostruendo tutto, dalla A alla Z. Per pagare i debitori e provare a ottenere uno sconto nel terzo grado di giudizio.

Ma anche la squadra dovrà fare il suo. A partire da domani, per infondere quella fiducia venuta meno. Alvini e Delvecchio hanno ribadito il massimo impegno. Annunciate importanti novità per quanto riguarda il lavoro settimanale e della domenica dei giornalisti: la tribuna stampa sarà delimitata rispetto al resto della tribuna Bruno Nord e ci sarà una maggiore disponibilità a concedere tesserati per le interviste pre e post gara. A margine dell’incontro con i giornalisti, Guarascio ha incontrato una delegazione dell’associazione culturale Cosenza calcio 1914 formata da Carlo Ammirato, Eugenio Barca, Rosario Altomare e Mario Scarlato. Sono stati illustrati programmi e progetti per la diffusione della cultura sportiva fondamento della vita civile. L’associazione sarà presente per sostenere lo sviluppo culturale del Cosenza finalizzata alla crescita dei giovani e non solo.

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