Anche la striscia esterna è stata cancellata a Cesena. Il Cosenza dovrà riavviare ogni discorso nelle 21 partite che lo separano dalla fine del campionato regolare. I rossoblù sono rimasti in terzultima posizione, accompagnati dal Frosinone, a -1 dal quintultimo posto e a -2 dalla salvezza diretta. Tutto è ancora in gioco ma per ritrovare slancio in classifica, i Lupi devono tornare a blindare la difesa. Gli errori cominciano ad essere puntuali e ripetitivi. Nell’ultimo periodo, la squadra di Alvini – che davanti ha confermato la scarsa propensione al gol – non è più stata capace di mantenere la porta inviolata. E malgrado i numeri difensivi non siano stati totalmente disastrosi, subire costantemente rende più complicata la strada verso la vittoria, a maggior ragione se l’attacco è tra i meno prolifici. Il tecnico toscano non ha fatto mistero delle défaillance nei sedici metri finali di campo. Dopo la sfida del “Manuzzi” ha ammesso le crepe emerse davanti a Micai. Per l’occasione, contro i romagnoli, l’allenatore ha cambiato per due terzi la retroguardia vista all’opera contro il Frosinone (Hristov e Venturi hanno rilevato Martino e Dalle Mura). Malgrado ciò, le lacune si sono ripetute. Ad andare maggiormente in difficoltà è stato questa volta Caporale, l’unico superstite del trio sul quale era stato fatto affidamento da un po’ di tempo a questa parte ed in generale il più utilizzato nel blocco arretrato. Pure in Romagna, intanto, non si è rivisto Camporese. Il giocatore più esperto nel pacchetto arretrato continua a non trovare spazio nell’undici dopo il problema al ginocchio accusato nei mesi scorsi nonostante sia Alvini sia Delvecchio si siano affrettati a sgonfiare qualsiasi “caso”. A poco più di due settimane dall’inizio del calciomercato invernale, tuttavia, il futuro del 32enne di Tirrenia sembra essere lontano dalla Sila. Il Cosenza con lui ha incassato sei gol in sette partite (0.85 di media), mentre senza ne ha subiti 13 in 12 gare (1.08). Numeri che spingono ad ulteriori riflessioni, a patto che il giocatore non abbia già deciso di cambiare aria nella prossima finestra di mercato. Reazione. Il Cosenza ha giocato alla pari con i padroni di casa prima e dopo le principali sbavature commesse nei venticinque metri di campo finali. Ancora una volta, i rossoblù non si sono arresi neppure dopo il 2-0 ma hanno lottato provando a riemergere in superficie. Questa volta però senza successo perché Klinsmann ha negato il pari a Fumagalli. La carica mentale e la determinazione dimostrate in condizioni di svantaggio sono le armi alle quali ci si affida per venire a capo della situazione. Il Cosenza però avrebbe anche la necessità di mostrare la stessa “cattiveria” in condizioni di parità. In alcuni frangenti non è apparsa invece di pari livello, malgrado un atteggiamento comunque aggressivo evidenziato nella riconquista del pallone. Al “Manuzzi”, intanto, è arrivato anche il terzo gol stagionale di Ricciardi. Il romano pure a Cesena ha interpretato la sua posizione in maniera molto offensiva, in diversi tratti in posizione centrale vicino alla punta, con Kourfalidis che si è invece allargato sulla destra per dare uno sbocco alla manovra su quel lato del rettangolo verde. Il greco si è alternato con un Florenzi, molto mobile e ombra di Calò in fase di non possesso, nel ricamo del gioco.