Il countdown verso la partita più sentita dell’anno è cominciato come peggio non avrebbe potuto per il Cosenza. I rossoblù, con la terza sconfitta consecutiva incassata a Carrara, sono scivolati all’ultimo posto in classifica in compagnia del Frosinone. La formazione bruzia è chiamata nuovamente a ricominciare da zero la sua scalata. E alla lunga una situazione del genere rischia di diventare logorante per un organico che mediante la tenuta mentale in più di una circostanza è riuscito a superare i propri limiti ma che, appunto, sta accumulando le tradizionali tossine già raccolte in passato. A rendere poi particolarmente tetro l’ambiente venerdì si è registrato il giorno più surreale degli ultimi anni, con Guarascio che prima ha fissato a 30 euro la quota minima per accedere al match del boxing day con il Catanzaro e alcune ore più tardi ha fatto retromarcia calmierando in parte i prezzi, quantomeno quelli delle curve. Un episodio che ha alimentato l’acredine dei supporter, sempre più spazientiti ed esasperati dalle decisioni impopolari del patron del club. Quasi in soccorso alle “marachelle” del numero uno, in senso temporale, sono giunte le fughe di notizie in merito ad una possibile cessione della Società, che ha permesso di spostare l’argomentazione su un tema differente quando l’aria intorno al club di via Isonzo cominciava a diventare quasi soffocante. I silani, nel frattempo, a Carrara non hanno trovato la chiave per uscire fuori dalla mini crisi. Non raccoglievano tre sconfitte di fila da circa un anno (Catanzaro, Ternana e Cittadella), ci sono incappati adesso quando sullo sfondo rimangono altre due sfide prima del termine dell’anno solare. Due gare dal coefficiente di difficoltà elevato per ragioni di ordine differente ma che rischiano di inasprire ancora di più il clima intorno al Cosenza, che al momento continua quantomeno ad avere il sostegno incondizionato da parte dei suoi tifosi, come è stato chiarito al fine del match contro i giallazzurri dagli ultras presenti allo stadio dei Marmi ad Alvini e alla sua squadra. Contro la formazione di Calabro, i Lupi hanno provato a resistere in inferiorità numerica (con la difesa che, con Sgarbi per la prima volta da titolare, ha sbrogliato le circostanze più intricate) contro un avversario che non ha generato molto neppure dopo essere rimasto in superiorità numerica ma che ha trovato il jolly da tre punti. I rossoblù, poco incisivi anche in undici contro undici, non hanno praticamente mai impegnato Bleve. Nelle ultime tre gare sono stati capaci di segnare soltanto un gol. Uno degli indici di una rosa che dovrà essere rivista durante il calciomercato di gennaio per risolvere le problematiche attuali. Prima di allora, intanto, al “Marulla” arriverà il Catanzaro (oggi alle 11 inizierà la prevendita; il girone di ritorno, il 29 dicembre, comincerà invece dalla trasferta di Reggio Emilia contro il Sassuolo). Micai e compagni dovranno sfruttare la rabbia accumulata per disputare una partita convincente, raccogliendo soprattutto quei punti utili a migliorare la precaria classifica, sul quale continua a pesare la penalizzazione di quattro lunghezze che non può mai diventare un alibi nella corsa salvezza.