La madre delle prove per il Cosenza nel giorno di Santo Stefano. Il derby di Calabria non arriva nel migliore momento della stagione per la formazione di Massimiliano Alvini, reduce dalla striscia più lunga di sconfitte (3) e con l’ultimo posto in classifica, condiviso con il Frosinone. I Lupi, dunque, sono chiamati a dare una forte “spallata” agli avversari per riprendere il cammino verso la salvezza. Una permanenza in serie B che non si è mai rivelata così complicata nella storia recente per i silani, zavorrati dalla penalizzazione di quattro lunghezze per alcune mancanze amministrative ormai arcinote.
Il Natale del collettivo bruzio non sarà dei migliori, l’ambiente è tornato ad agitarsi ma la tifoseria è schierata totalmente dalla parte della squadra, come ha ribadito al termine della sconfitta di Massa Carrara. Il match contro il Catanzaro, tuttavia, non è un confronto come gli altri. Da un lato può cancellare gli ultimi tonfi e offuscare in parte i grossolani passi falsi di Eugenio Guarascio, dall’altro può risultare un ulteriore boomerang. Perché se per Micai e compagni si presenta contro i giallorossi la possibilità di guadagnare ulteriore credito nei confronti della tifoseria, con la chance di spezzare l’andamento negativo al “Marulla”, rilanciarsi in classifica, recuperare il sorriso e la fiducia in vista della seconda parte del campionato; nel “Boxing day” il rovescio della medaglia rischia di essere drammatico, con un nuovo passo falso che allungherebbe la crisi a pochi giorni di distanza dalla trasferta quasi proibitiva di Reggio Emilia contro il Sassuolo con cui si chiuderà l’anno solare. Uno scenario che renderebbe ancora più lugubre il clima.
Il rientro dalla sosta di novembre è stato magro di soddisfazioni per il gruppo di Alvini, imbattuto con il Modena e a Pisa (in questo caso per mezzo di 25 minuti a tutto gas) ma poi domato da Frosinone, Cesena e Carrarese. Nell’ultima, i rossoblù sono stati costretti ad affrontare gli avversari per un’ora in inferiorità numerica (come era già avvenuto contro il Cittadella a metà ottobre) confermando la stessa volontà di lottare. Il periodo più recente impone però delle riflessioni. Il Cosenza è sempre passato in svantaggio nelle cinque gare giocate dopo la pausa delle nazionali. Qualcosa che dovranno evitare nelle prossime, a cominciare dal derby. Rimediare uno schiaffo contro il Catanzaro significherebbe giocare i restanti minuti in controcorrente e con un sottofondo di mugugni. Un contesto che renderebbe ancora più complicato venire a capo della situazione.
Questo è uno dei motivi per il quale il piano contro i giallorossi di Caserta dovrà essere privo di sbavature. Mantenere la concentrazione al top dal primo all’ultimo minuto e possedere il dominio delle due aree di rigore faranno la differenza. Sono due aspetti sui quali il Cosenza ha fatto molto fatica da un po’ di tempo a questa parte.
La comitiva silana, nel frattempo, continua a preparare la partita senza divagazioni e a bocche cucite, in un clima di crescente silenzio, come avvenuto costantemente negli ultimi anni ogni volta che la situazione si è complicata. E anche questa volta non ha fatto eccezione. Con Alvini che è rimasto in silenzio già prima della trasferta con la Carrarese, circostanza in cui la mancanza del tecnico davanti ai microfoni è stata giustificata con la partenza mattutina (ma in altre occasioni, davanti ad un’esigenza conclamata, la conferenza è stata regolarmente anticipata). In certi casi, tuttavia, è evidente che si preferisca evitare di commentare quanto di grottesco ruota intorno al club bruzio.
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