Il sindaco Caruso spinge per la cessione: “Il Cosenza porta il nome della città e va difeso!”
Al termine dell'incontro con il presidente del Cosenza Guarascio, il sindaco Caruso ha incontrato la stampa non facendo mistero dei contenuti. L'invito a passare la mano, dal momento che tra la città e il vertice del club non c'è più alcun feeling, è quanto espresso dal primo cittadino al patron del club. E ne ha anche spiegato i motivi del suo intervento deciso. "Si chiama Cosenza calcio, quindi porta il nome della città e io come sindaco della città insieme al presidente del consiglio comunale ho il dovere, abbiamo il dovere di difendere il nome della nostra città perché sappiamo quanto sia importante il calcio del nostro paese e sappiamo quando sia importante una squadra di calcio che porta il nome di una città in serie B. Per cui quello che si sta verificando oggi e che si è verificato anche martedì sera a chiusura del calcio mercato è un qualcosa che danneggia la società del Cosenza calcio ma anche la città di Cosenza. Per cui siamo stati molto diretti e duri nell'appresentare questa situazione di difficoltà che riguarda non più una società ma riguarda un patrimonio della città. E con molta realtà e molta chiarezza, questa cosa l'abbiamo detta al presidente e gli abbiamo anche detto che quelli che sono i sentimenti che una città ha nei confronti della gestione di questa società calcistica perché purtroppo si è creato un muro difficilmente abbattibile tra la società e non solo chi va in curva e sostiene con striscioni e cori la squadra. Ma è anche quella parte della città che va nelle tribune per vedere una bella partita, per assistere a una competizione calcistica e per sostenere la squadra del Cosenza che oggi però ci dice che non c'è più questo rapporto, non c'è questa voglia di partecipare alle partite del Cosenza perché c'è una contestazione, c'è una situazione che non fa riconoscere questa parte della città, con la presidenza".