L’illusione rappresentata dalla vittoria interna contro la Carrarese è stata frantumata dalla sconfitta di Castellammare. Il Cosenza, contro la Juve Stabia, si è riscoperto terribilmente fragile. Inconsistente in attacco e vulnerabile in difesa. Un mix di lacune che continuano a condannare i Lupi sul fondo della classifica. La precarietà dei rossoblù in serie B è sempre più palpabile. I successi di Sudtirol e Carrarese, uniti ai pareggi di Mantova e Reggiana, rendono ancora più difficoltoso il piano salvezza della squadra di Alvini. Il tecnico toscano rimane ancora ottimista ma d’altronde è difficile aspettarsi parole contrarie quando mancano ancora 12 giornate alla fine. Il suo ottimismo però somiglia sempre di più a quello ostentato da Roberto Occhiuzzi nel 2021. Alla resa dei conti, il Cosenza è finito a picco non riuscendo in nessun modo a tirarsi fuori dai guai. Una sola vittoria da quando è cominciato il 2025 ed avversari distanti, tutto è maledettamente complicato, a maggior ragione dopo un calciomercato inconcludente. I playout sono lontani sette lunghezze. Probabilmente i gialloblù di Pagliuca non erano neppure l’avversario più morbido con cui tentare di sovvertire la situazione ma i rossoblù ormai non possono più leggere il nome dell’avversario prima di chiedersi se raschiare qualcosa è possibile o meno. Al “Marulla” domenica arriva il Palermo, altro avversario che, al di là di una continuità mai trovata, ha i giocatori per acuire le ferite di D’Orazio e compagni. Al “Menti” peraltro è bastato davvero poco al Cosenza per finire al tappeto. La Juve Stabia ha lasciato sfogare gli uomini di Alvini, mai capaci di assestare un colpo in grado di far male al rivale. Un tentativo fallito da Garritano, una percentuale di possesso palla superiore ai padroni di casa e quattro tiri in porta: tutto insufficiente per creare problemi alla matricola stabiese. I gialloblù hanno fatto scacco matto ai Lupi con poche semplici mosse. I silani, peraltro, hanno mostrato una buona dose di autolesionismo, soprattutto in occasione del gol che ha sbloccato la partita. Kouan, tornato titolare, è stato nuovamente il protagonista negativo dell’1-0 campano. L’ivoriano ha perso il pallone sulla trequarti avversaria dopo un calcio d’angolo. Il modo in cui si è fatto trovare esposto il Cosenza – complici pure le cattive letture compiute – però è altrettanto allarmante, malgrado si partisse da una situazione di tre contro tre in campo aperto. Il secondo gol incassato è altrettanto fastidioso (azione avviata da un lancio lungo di Thiam) e restituisce la fotografia di una squadra in completa confusione. La stessa difesa rimasta imbattuta con la Carrarese ha fatto una pessima figura al cospetto della Juve Stabia. Alvini sta provando a variare le sue pedine ma senza effetto. Il tecnico aveva sorpreso tutti al fischio d’inizio, schierando insieme Zilli e Artistico. Una mossa che non ha sortito i frutti desiderati. Con il Palermo, con ogni probabilità, si cercheranno altre soluzioni. La difesa a tre finora non è mai stata messa in discussione. Alcuni uomini come Ciervo, Fumagalli e Rizzo Pinna aspettano una chance. La presenza di Florenzi è tutta da verificare. Contro i siciliani rientrerà Mazzocchi. Finora però l’uomo della svolta non è stato rintracciato. Da ieri, intanto, la tifoseria piange la scomparsa di Salvatore Iaccino, per tutti “Uccello”.