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Sarà un compleanno mesto domenica per il Cosenza. I silani nel giorno dei centoundici anni affronteranno il Palermo in un “Marulla” che rischia seriamente di essere riempito soltanto da pochi intimi. La cattiva classifica e le scellerate decisioni societarie hanno provocato un clima glaciale intorno alla squadra di Massimiliano Alvini. La sconfitta contro la Juve Stabia, che ha immediatamente disincantato dopo il successo ottenuto contro la Carrarese, ha acuito lo scoramento dei sostenitori silani, ormai quasi rassegnato all’amara conclusione di una stagione balorda, cominciata da premesse sinistre e desolanti e continuata tra la noncuranza di Guarascio e l’insofferenza della gente. Tutto infarcito dalle incertezze provocate da un mare di guai di pagamenti mai arrivati a più livelli che attanagliano pertanto non solo il presente ma anche il futuro della società bruzia. Malgrado ciò, il patron silano ha dato rassicurazioni di circostanza al sindaco Franz Caruso nell’incontro di metà ottobre ed è tornato a Palazzo dei Bruzi due settimane fa per una nuova promessa: vendere il club. Mai però una conferenza stampa per spiegare questi mesi di totale apatia e confusione o per illustrare cosa gli passasse per la testa quando ha pensato di mettere in prevendita i biglietti del derby con il Catanzaro a cifre esorbitanti per un campionato di serie B. Un silenzio tombale che sta accompagnando il Cosenza verso l’abisso.
A dodici giornate dal termine, l’ennesima falsa speranza del campionato si chiama Palermo. Un avversario che non passa per un momento facile. Malgrado le aspettative della scorsa estate, i rosanero non hanno mai ingranato veramente. Inoltre non vincono da un mese. L’ultimo successo risale al 19 gennaio quando al “Barbera” è stata superata la Juve Stabia.
Doppio tabù per Alvini. Contro il Palermo e contro Alessio Dionisi il tecnico toscano dei silani Max Alvini non ha mai vinto. In realtà, contro la squadra sicula non ha neppure mai perso in quanto in due precedenti ha ottenuto altrettanti pareggi. L’allenatore di Fucecchio ha affrontato i rosanero sia nell’andata dello scorso torneo quando era allo Spezia (2-2: doppio vantaggio dei suoi con Reca e Francesco Pio Esposito ma replica dei siciliani Mancuso e Stulac) sia quest’anno sulla panchina del Cosenza (vantaggio silano di Fumagalli, replica dei padroni di casa con Di Mariano). Ora però però avrà una chance casalinga per tentare di imporsi.
Alvini ha un bilancio peggiore con Dionisi. Entrambi toscani, i due sono nati a 150 chilometri di distanza. Nelle sfide fin qui giocate, il fiorentino del Cosenza non è mai riuscito a spuntarla. In quattro circostanze è scaturito un pareggio. Di questi, tre precedenti si sono conclusi con il nulla di fatto, 0-0. In due occasioni invece è stato il trainer di Abbadia San Salvatore, comune della provincia senese, ad uscire vincitore dalla sfida. Nel primo caso ha battuto Alvini nel torneo di B 2020-2021 (Reggiana-Empoli 0-1), nel secondo invece quando sedeva sulla panchina del Sassuolo e i due si sono ritrovati uno di fronte all’altro nel secondo turno di Coppa Italia (5-4 dopo i calci di rigore contro lo Spezia). Dionisi rappresenta un tabù per l’allenatore del Cosenza. è infatti il collega che insieme a Luca D’Angelo ha affrontato per il maggior numero di volte senza mai chiudere con una vittoria.
Ora, dopo aver sfatato il sortilegio rappresentato alla Carrarese, il fiorentino confida di spezzarne un altro.
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